AL CINEMA FARNESE

Il '68 rivive al cinema Farnese di Roma con due documentari

Vengono proiettati "Della conoscenza" e "Le Chienlit", anticipazione delle manifestazioni in programma a novembre

28 Mag 2018 - 16:26
 © ufficio-stampa

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Lunedì 28 maggio alle ore 18:30, al cinema Farnese di Roma saranno proiettati i documentari "Della conoscenza" e "Le Chienlit, i giorni di maggio". Si tratta di due opere, prescelte dalla fondazione AAMOD, per ricordare e dibattere sui giorni caldi di mezzo secolo fa. Si inseriscono nell'ambito delle iniziative sui 50 anni dagli avvenimenti del '68, che partiranno a novembre con una serie di giornate di studi e rassegne filmiche.

"Della conoscenza", diretto da Alessandra Bocchetti (1968), è stato realizzato in collaborazione con la redazione del movimento studentesco e in particolare sulle grandi manifestazioni di Roma a Valle Giulia e a Piazza Cavour. Attraverso i contributi di Pierpaolo Balbo, Massimo Barone, Massimiliano Fuksas, Paolo Liguori, Sergio Petruccioli, Franco Purini, Oreste Scalzone e Andrea Silipo l'autrice cerca di delineare i tratti di un difficile e travagliato obiettivo: l'uso rivoluzionario della cultura, più che la possibilità di una cultura rivoluzionaria.


"Le Chienlit, i giorni di maggio" invece, con la regia di Luigi Perelli, è stato realizzato nel 1968 in Francia e incentrato sulle cause profonde di una rivolta popolare e della sua parziale sconfitta. L’opera verrà presentata in versione restaurata e con sequenze di materiali inediti che in quegli anni furono portati in Italia dai responsabili degli Stati Generali del Cinema Francese, per sottrarli a un possibile controllo delle forze di polizia.

Alle proiezioni, alla presenza dei due registi, seguiranno gli interventi di Luciana Castellina, Corradino Mineo e del presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Vita. La serata è promossa in collaborazione con il gruppo di lavoro sul cinema politico/’68 composto da Dario Cecchi, Marco Maria Gazzano, Antonio Medici, Domenico Monetti, Pietro Montani, Paola Scarnati, Giovanni Spagnoletti ed Ermanno

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