Dall'Annuario Siae 2019 emerge come: nel primo semestre 2020 gli eventi siano diminuiti del 64,18%
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Gli eventi diminuiti del 64,18% nei primi sei mesi del 2020, con la spesa al botteghino che scende del 66,95%, la spesa del pubblico del 72,96% e gli ingressi del 61,62%. Sono gli effetti del Covid sul mondo dello spettacolo. I dati sono stati anticipati dalla Siae. "Numeri che danno il senso del dramma", sottolinea il direttore generale della Società italiana degli autori ed editori, Gaetano Blandini.
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Il raffronto tra i primi sei mesi del 2020 sul primo semestre 2019 sembra ancora più duro, se possibile, espresso in valori assoluti. Si vede per esempio che il cinema ha perso nei primi sei mesi del 2020 169.300.170,00 euro di spesa al botteghino, i concerti 188.270.517,38 euro, il teatro 114.680.513,12 euro, solo per citare alcune voci. In totale la perdita della spesa al botteghino è stata di 847.072.919,16 euro e quella della spesa del pubblico (una voce che comprende alcuni costi che si possono aggiungere al biglietto come per esempio i costi di prevendita o il guardaroba per i teatri) è stata di 1.785.139.363,11 euro. Nei primi sei mesi di quest'anno, rispetto ad un anno fa ci sono stati nel mondo dello spettacolo 1.437.409 eventi di meno. Tanto per dare un'idea: se nei primi sei mesi del 2019 gli italiani avevano speso al botteghino 1.265.189.298,01 nei primi sei mesi del funesto 2020 la stessa spesa si è ridotta a 418.116.378,85 euro.
UN 2019 DI CRESCITA CHE FA SPERARE PER IL FUTURO A fronte di un 2020 per forza di cose da profondo rosso, con gli eventi falcidiati dall'emergenza della pandemia Covid, il 2019 era stato per tutto il mondo dello spettacolo un anno felice, con tutti gli indicatori in positivo, in prima linea il cinema che dava segnali di una forte ripresa, ma anche bene anche per il teatro, i concerti e lo sport con una spesa complessiva degli italiani al botteghino che ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (+5,49% rispetto al 2018) e una spesa del pubblico che si avvicina ai 5 miliardi di euro (+2,91%) .
Pur nell'angoscia di questi mesi e nel dramma che si è abbattuto sullo spettacolo, "che ha subito ingenti perdite e gravissime ricadute sui livelli occupazionali è stato tra i primi a chiudere", commenta il presidente della Siae Mogol, proprio guardare al recente passato ci può forse aiutare: "I dati del 2019 ci confortano e ci danno fiducia - dice - testimoniano in maniera significativa come il pubblico ritenga parte integrante della propria cultura e delle proprie capacità emozionali la partecipazione agli eventi di spettacolo. Partendo da questo importante presupposto dovremo perciò proseguire nel nostro impegno, anche inventando nuove forme di partecipazione". E la Siae, anticipa il dg Gaetano Blandini, è già al lavoro per studiare gli effetti di questo periodo di emergenza e valutare i tempi che saranno necessari per il recupero.
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