LA CLIP IN ESCLUSIVA

Al cinema "Il Nibbio", Claudio Santamaria è Nicola Calipari: l’eroe che salvò Giuliana Sgrena

A vent’anni dalla sua morte il racconto degli ultimi giorni del funzionario del Sismi che sacrificò la propria vita per salvare la giornalista rapita in Iraq

03 Mar 2025 - 10:02
 © Ufficio stampa

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Al cinema arriva "Il Nibbio", con Claudio Santamaria nei panni Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI, che sacrificò la propria vita per salvare quella della giornalista de “Il manifesto” Giuliana Sgrena (interpretata da Sonia Bergamasco) rapita in Iraq da una cellula terroristica. A vent'anni dalla morte di questo uomo guidato dal senso del dovere, un film che racconta i ventotto giorni precedenti i tragici eventi del 4 marzo del 2005.  Nel cast anche Anna Ferzetti nelle vesti della moglie Rosa Calipari.

Una responsabilità culturale e storica

  Calipari ha avuto un suo ruolo cruciale nelle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila per salvaguardare la vita umana e mantenere la pace. Il suo omicidio è ancora irrisolto. "Raccontare la storia di Nicola Calipari e del rapimento in Iraq di Giuliana Sgrena rappresenta una responsabilità non solo artistica e professionale, ma anche culturale e storica, per la rilevanza dei fatti in questione, per la necessità di restituire al Paese in forma cinematografica un pezzo così importante della sua storia recente, per la riconoscenza e il rispetto che dobbiamo a una figura di enorme spessore umano, professionale e culturale come quella di Calipari", così racconta il regista Alessandro Tonda.

Spy story

  "Il Nibbio" è un film che esplora il filone della spy story, e nel quale la componente di action e di thriller non è minimizzata né messa in secondo piano nell’economia narrativa e produttiva del film, bensì valorizzata in tutta la sua potenza, sia spettacolare che di tensione drammaturgica "con approccio fortemente europeo, attento al realismo della rappresentazione, con uno stile sincero, autentico", spiega Tonda, che aggiunge: "La forza de Il Nibbio, infatti, sta nella possibilità di far convergere in modo armonico istanze diverse eppure del tutto compatibili. Da un lato, la rappresentazione storica, densa di significati geopolitici che sfociano nell’attualità; dall’altro, un utilizzo fortemente peculiare di un certo linguaggio narrativo legato allo spy/thriller. Trasversalmente a tutto questo, come ovvio, resta centrale l’intenzione di celebrare la figura di Nicola Calipari, in chiave non retorica e artefatta, ma con un ritratto sincero e tridimensionale dell’uomo. Un ritratto che includa la sua dimensione emotiva e privata, e che renda giustizia al suo ruolo storico di portatore di una precisa visione valoriale e strategica, in anticipo sui tempi. In questo senso, Il Nibbio contiene anche una profonda riflessione sul vero significato dell’eroismo e del sacrificio".

Cronologia del rapimento di Giuliana Sgrena

  Il 4 febbraio 2005 Giuliana Sgrena viene rapita dall’organizzazione del Jihād islamico mentre si trova a Baghdad, in Iraq, per realizzare una serie di reportage per il suo giornale. Tr giorni più tardi arriva l'annuncio, da parte dell'organizzazione terroristica, di una prossima liberazione della cronista. L'annuncio si rileverà infondato. Il 10 febbraio l' "Organizzazione del Jihad islamico" reitera l’ultimatum al governo italiano: ritirare entro quarantotto ore le  truppe dall'Iraq. Il 16 febbraio Giuliana Sgrena appare in un video fatto pervenire della
Associated Press di Baghdad. In un messaggio invoca il ritiro del contingente italiano e ammonisce affinché nessuno (neppure la stampa) si rechi in Iraq. Tre giorni dopo viene organizzata a Roma una manifestazione a cui partecipano cinquecentomila persone. Sono presenti i leader dell'opposizione di centro sinistra, ma non gli esponenti del governo. Al-Jazeera e Al-Arabiya trasmettono il video che raccoglie le foto di Giuliana Sgrena scattate ai bambini iracheni colpiti dalle bombe a grappolo statunitensi.

La liberazione e il fuoco americano

   Gli inviati stampa italiani lasciano Bagdad su invito dei servizi segreti e riaffiora, ad opera della TV irachena, Al-Sharqia, la voce di una prossima liberazione di Sgrena. Il 4 marzo Giuliana Sgrena viene liberata grazie alla mediazione dei servizi segreti militari italiani, ma durante il trasferimento all'aeroporto di Baghdad, l'auto sulla quale viaggia, viene investita da una pioggia di colpi sparati da parte dei soldati statunitensi. Uno dei funzionari del SISMI a bordo dell'auto, Nicola Calipari, rimane ucciso sul colpo, raggiunto da un proiettile alla testa nel tentativo di proteggere la giornalista.

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