All’Auditorium San Fedele di Milano dal 22 gennaio al 6 maggio 2024 la seconda parte della rassegna giunta all'undicesima edizione
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Dopo aver schierato da Tim Hecker a Francesco Tristano per l'edizione autunnale, Inner Spaces torna dal 22 gennaio al 6 maggio 2024 all’Auditorium San Fedele di Milano per la tranche primaverile. La rassegna di musica elettronica e arti audiovisive da oltre dieci anni è un punto di riferimento per la sperimentazione e la ricerca interdisciplinare. Il nuovo programma stagionale è intitolato “Soglie immersive” ed è concepito come un laboratorio in otto puntate per approfondire la tematica del coinvolgimento percettivo.
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L’auditorium San Fedele, dotato dell’acusmonium Sator, consente un ascolto in uno spazio acustico immersivo. Non una fruizione semplicemente avvolgente, ma coinvolgente interiormente e per di più nella dimensione di un’esperienza comune condivisa con gli altri. Dimensione caratterizzata sia dal linguaggio musicale degli artisti, che dagli strumenti impiegati. In questo senso, i processi di stratificazione sonora, la costituzione di continuità temporali mediante lente trasformazioni, le sequenze sovrapposte del minimalismo iterativo, l’intreccio di brani in successione, la concentrazione timbrica e materica, sono caratteristiche che contribuiscono a configurare una serie di soglie immersive distinte.
Una delle principali peculiarità è che buona parte degli artisti della rassegna suonerà con sintetizzatori analogici o digitali. Nella programmazione si va dall’attesissima pioniera del Buchla, Suzanne Ciani, che si esibirà in una performance in quadrifonia in coproduzione con Jazz is Dead! festival realizzato da Arci Torino (dove invece sonorizzerà materiale visivo fornito dal Museo Nazionale del Cinema) al dj Anthony Child. Dal compositore elettroacustico Hainbach che, con la tecnica del nastro magnetico, crea avvolgente musica ambient, ai live set con modulari di musicisti tra i più apprezzati in questo momento come James Holden e l’emergente produttrice turco-tedesca JakoJako.
Nuove soglie immersive verranno aperte all’esplorazione dal collettivo audiovisivo milanese Otolab in un senso sinestetico, dal britannico Richard Skelton, figura maggiore della musica ambient che raramente suona dal vivo, da Konrad Sprenger in un live set esafonico (a sei canali) mediante una chitarra elettrica come generatrice di suoni che vengono rielaborati e spazializzati digitalmente, e dallo scultore del suono Giuseppe Tillieci in arte Neel (già metà dei Voices From The Lake con Donato Dozzy).
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Altri musicisti ancora perseguiranno lo stesso obiettivo, però attraverso l’uso di strumenti musicali più tradizionali, come Chiara Trentin (già vista sul palco con Francesco Messina per l’esecuzione di "Prati Bagnati del Monte Analogo") al violoncello elettrico a sei corde con live electronic, Francesco Zago con la chitarra elettrica ed effettistica per presentare una rielaborazione dalle ampie sonorità orchestrali della Settima Sinfonia di Bruckner e Zsófia Boros, la poetessa della chitarra acustica dal suono delicato e avvincente, qui grazie al Forum Austriaco di Cultura, che ha registrato tre album per la prestigiosa ECM in un programma di musiche argentine.
Rimane sempre l’attenzione ai fondatori della musica elettronica, in questa edizione con due ritratti. L’ungherese Ákos Rózmann (1939-2005), per molti anni organista della cattedrale cattolica di Stoccolma, autore di alcuni monumentali cicli di composizioni elettroacustiche dalle sonorità massicce e altamente drammatiche, con titoli spesso ispirati dalla liturgia della Messa. La fisarmonicista statunitense Pauline Oliveros (1932-2016), tra le iniziatrici della nuova musica nel continente americano.
Al cuore della rassegna, lo Speciale Inner Spaces dal titolo Hieremias propheta nella Chiesa di San Fedele, con la partecipazione di Nicolás Jaar, in una sacra rappresentazione del libro del profeta Geremia in cui si alterneranno le leçons de ténèbres di François Couperin (1688-1733), sequenze elettroniche con voce del gruppo Ars Discantica (A. Pileggi e M. Colombo) e due grandi affreschi di live electronic dell’artista cileno.