A MILANO GIOVEDI' 7 APRILE

Jacopo Tissi dal Bolshoi al palco dell'Arcimboldi balla per l'Ucraina con étoile da tutto il mondo: "La danza unisce"

L'incasso dello spettacolo, dal titolo "Pace for peace", sarà devoluto al fondo #MilanoAiutaUcraina, promosso dal Comune di Milano

05 Apr 2022 - 10:09
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© Natalia Voronova  | Jacopo Tissi
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© Natalia Voronova | Jacopo Tissi

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Primi ballerini russi e ucraini, francesi, spagnoli e moldavi, tutti insieme, sul palco del Teatro Arcimboldi di Milano, giovedì 7 aprile, per lanciare un messaggio di pace. Con loro Jacopo Tissi, étoile del Bolshoi tornato in Italia all'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Va in scena il Gala "Pace for peace", un emozionante spettacolo, una serata di grande danza a sostegno degli artisti ucraini e per i profughi colpiti dalla guerra. I ballerini coinvolti si ritroveranno per la prima volta a danzare insieme per un importante progetto benefico: l'incasso della serata sarà infatti devoluto al fondo #MilanoAiutaUcraina, promosso dal Comune insieme a Fondazione di Comunità Milano, e alla Croce Rossa Italiana, per sostenere lo sforzo straordinario di aiuto immediato e accoglienza sul nostro territorio di donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra.

Un evento esclusivo con i grandi protagonisti internazionali del mondo del balletto tutti convinti che la danza e l'arte servono ad unire e non a dividere.

 "Sono molto contento che ci sia stata la possibilità di organizzare questa serata. Ci sono amici e artisti da tutto il mondo, russi, ucraini, europei, tutti insieme per questa serata di danza che vuole essere intesa come messaggio di unione, arte universale in una serata di repertorio molto ampio. Un messaggio di armonia per tutti gli artisti e le persone e anche un aiuto concreto per chi, in questo momento, ha più bisogno”, così ha detto Jacopo Tissi durante la conferenza stampa di presentazione della serata.

"Volevamo cercare di aiutare le persone subito, ma anche fare qualcosa di simbolico", ha spiegato il direttore artistico del Teatro Gianmarco Longoni, che ha aggiunto: "L'arte è una forma di comunicazione fra le persone che deve restare sempre aperta". 

Da diverse settimane le attività di molte compagnie di balletto ucraine si sono fermate e le loro tournée internazionali sono state sospese. Coreografi e danzatori vivono così un momento di profondo dolore e smarrimento e si mobilitano, da occidente a oriente, a sostegno della pace, con fermezza e sentimento.

Sul palcoscenico del TAM si assisterà quindi ad assoli e pas de deux di numerose e celebri personalità del mondo della danza, étoile e primi ballerini europei, che hanno abbracciato il progetto, a titolo gratuito, con passione e determinazione.

Oltre a Tissi, danzeranno il primo ballerino del balletto nazionale spagnolo Sergio Bernal che danzerà "Il cigno" nella coreografia di Ricardo Cue, il francese Simon Ripert, gli italiani Sasha Riva e Simone Repele che eseguiranno un "Inno alla vita", su loro coreografia con musiche di Arvo Part e l'inno nazionale ucraino, Petar Dorcevski, direttore artistico del balletto dell'Opera di Lubiana eseguirà "Voyage" sui passi di Renato Zanella. Ma soprattutto ci saranno primi ballerini russi e ucraini, quelli dell'Opera di Kiev Anastasia Gurskaya e Stanislav Olshansky, che eseguiranno la "Forest Song", parte del repertorio del teatro ucraino. La russa Liudmila Konovalova, prima ballerina dell'Opera di Vienna, che insieme a Jacopo Tissi interpreterà "Le spectre de la rose con la coreografia di Fokine e con il moldavo Alexey Popov "Il cigno nero". In programma Alina Cojocaru e Johan Kobborg, che sono stati ballerini principali del Royal Ballet di Londra, hanno deciso di inserire "No Man's Land", brano che ha come titolo il modo in cui veniva definita l'area fra due trincee durante la prima guerra mondiale.

Fra i danzatori, che si esibiranno ci sarà poi anche Eugenia Korshunova, prima ballerina del teatro di Kiev che in Ucraina ha lasciato il marito, anche lui danzatore che ora si trova in una unità di supporto medico. "Ha subito detto che voleva difendere il suo Paese. E' un patriota oltre che un ballerino. Come moglie e madre", ha raccontato: "per me è stato difficile accettare questa scelta ma sono molto orgogliosa di lui". La sua storia di dolore e choc è la stessa dei suoi colleghi, così come la riconoscenza e lo stupore per la solidarietà ricevuta.

L'appello degli organizzatori dell'evento (a cui hanno collaborato Antonio Gnecchi Ruscone, direttore settore danza del Tam e Caterina Calvino Prina, direttrice dell' Accademia Ucraina di Balletto, è al pubblico perché venga numeroso. Un appello anche ai rifugiati ucraini a cui è stato riservato l'intero settore di platea vip gratuitamente e che potranno prenotarsi scrivendo a boxoffice@teatroarcimboldi.it

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