POP E IRONIA

James Blunt: "Con Sheeran ho reimparato a scrivere"

E' uscito "The Afterlove", il nuovo album del cantautore britannico. Tgcom24 lo ha incontrato per parlare di carriera, della collaborazione con Ed Sheeran e di Twitter

di Massimo Longoni
11 Apr 2017 - 09:47

Si intitola "The Afterlove" il nuovo album di James Blunt. Il cantautore britannico torna tre anni dopo "Moonlanding" con un lavoro nel quale collabora ancora una volta con Ryan Tedder (OneRepublic) e questa volta anche con Ed Sheeran. "Ed mi ha consigliato di parlare della mia vita, cosa che ho sempre faticato a fare - spiega -. In un certo senso è come se mi avesse reinsegnato a scrivere".

Il cantautore inglese il suo poker d'assi sul tavolo lo ha calato nel 2005, con l'album "Back To Bedlam" e soprattutto il singolo "You're Beautiful". La classica canzone della vita. Ma Blunt è molto di più di un "one hit wonder". E' un cantautore solido, dotato di una grande capacità di scrittura grazie anche a una visione del mondo condita da un pizzico di cinismo e grande autoironia, come si può vedere negli irresistibili tweet che scrive in una sorta di vita parallela a quella di cantautore. 

"The Afterlove" è un album che lo ripropone al pubblico mettendo qualche elemento nuovo, come nei singoli "Love Me Better" e "Bartender", dovo si sente molto la mano di Tedder (ormai suo collaboratore da un paio di lavori a questa parte) e un gusto che guarda al pop contemporaneo, condito da elettronica. Ma non mancano le sue classiche ballate dalle atmosfere più acustiche e intime. "Un brano come 'Make Me Better' sarebbe potuto stare benissimo in 'Back To Bedlam' - spiega - e quel suono deriva proprio dal fatto che Ed mi ha chiesto di scrivere in questa maniera, perché adorava quell'album". Con la differenza che rispetto al passato si aprono squarci più ampi sulla sua vita privata. "Sono sempre stato restio ad aprire la mia sfera privata. Invece proprio Sheeran mi ha convinto che dovevo raccontare quello che mi stava succedendo, come l'essere diventato padre".

Se molti hanno un'idea stereotipata di Blunt come di un cantautore romantico e melenso, basta fare un giretto sul suo account Twitter per scoprire un mondo in cui a farla da padrone sono intelligenza e ironia (spesso feroce). E questo potrebbe anche indurre a leggere diversamente alcune canzoni... "Le persone che mi seguono si stupiscono del fatto che non sia un tipo romantico, ma 'You're Beautiful' parla di uno che fa stalking a una ragazza mentre il suo fidanzato, un tipo peraltro molto grosso, è lì, in pratica sono un idiota potenzialmente pericoloso che andrebbe arrestato: altro che romantico!".

E a proposito di "You're Beautiful", il suo fantasma aleggia in "2005", brano contenuto solo nella versione extended dell'album, dove Blunt scrive "Mi sono alzato questa mattina e ho realizzato che tutto quello che faccio è scusarmi per una canzone che ho scritto nel 2005". E ancora "non credo di poter scrivere una canzone d'amore migliore / Senza quella non sarei nessuno". Come vive il rapporto con il suo successo più grande? "Molti mi chiedono se non mi sia annoiato di continuare a cantarla - dice -. Come potrei annoiarmi a cantare un brano che mi ha cambiato la vita? Se vivo in una bella casa e ho girato il mondo in tour più volte è grazie a quel pezzo. Sono la dimostrazione che si può costruire una carriera su un solo brano: avrò mai un successo commerciale come 'You're Beautiful'? No! Ma non importa perché ho imparato a scrivere canzoni molto più belle. E non mi sono stancato di suonarla. Anche perché se in un concerto non la facessi la gente mi manderebbe affanculo e farebbe bene".

A proposito di concerti, Blunt sarà in Italia per tre date autunnali: il 12 novembre al Palalottomatica di Roma, il 13 al Mandela Forum di Firenze e il 14 al Mediolanum Forum di Milano. "Prima andrò negli Stati Uniti con Ed Sheeran ma quello sarà solo un allenamento, con un pubblico del quale non me ne frega niente - dice con la consueta ironia -. Perché il fulcro del tour è in Italia! Tutti dicono che il pubblico italiano è il migliore, perché è folle, rumoroso, divertente. Non vedo l'ora".

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