Lo scenario di una vittoria della cineasta neozelandese alla "Notte delle stelle" prende forma dopo i trionfi del suo film "Il potere del cane"
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A due settimane dagli Oscar, la corsa alle statuette principali ha un titolo in pole position: è "Il potere del cane" di Jane Campion. Già candidata all'Academy Award come miglior regista nel 1994 con "Lezioni di Piano", la cineasta neozelandese con il suo dramma western intimo, e tratto dall'omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage, ha conquistato 12 nomination (fra le altre, miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura adattata, miglior attore protagonista per Benedict Cumberbatch, miglior attrice non protagonista per Kirsten Dunst e miglior attore non protagonista sia per Kodi Smit-McPhee sia per Jesse Plemons), si avvia a diventare protagonista della serata degli Oscar del 27 marzo, con la possibilità di stabilire anche qualche record. Almeno, stando a numero dei premi di stagione vinti.
I trionfi sono partiti con il Leone d'argento per la regia all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e in questi ultimi giorni sono arrivati tre riconoscimenti dai quali arrivano in genere indicazioni abbastanza definite anche sugli Oscar, con il Director Guild Award per il miglior film, i 2 Bafta per il miglior film e la regia e i quattro Critics Choice Awards per film, regia, migliore sceneggiatura adattata e fotografia.
GLI AVVERSARI - La Campion dovrà vedersela però con avversari temibili come la commedia drammatica "I segni del cuore - Coda" della regista Sian Heder, remake de "La famiglia Belier", che potrebbe rivelarsi la sorpresa, e "Belfast" di Kenneth Branagh; mentre "Dune" di Denis Villeneuve sembra avere chance soprattutto nei premi "tecnici" Se Jane Campion vincesse come regista, sarebbe la prima donna nella storia degli Academy a conquistare una statuetta dopo due nomination in questa categoria (ne ha già vinta una per la sceneggiatura di "Lezioni di piano") ed essendo in gara sia per il miglior film (come coproduttrice), che per la regia e la sceneggiatura, potrebbe diventare anche la prima donna a vincere nelle tre categorie principali nello stesso anno.
POLEMICHE - Un'atmosfera positiva intorno alla cineasta neozelandese era stata rafforzata dal video diventato virale (oltre un milione e 700 mila visualizzazioni) del suo ironico commento sulle frasi di Sam Elliott contro "Il Potere del cane": secondo l'interprete di vari film del genere come "Tombstone", Jane Campion, da donna neozelandese non sarebbe in grado di comprendere il West e il genere western. Frasi che la regista ha bollato come "un po' maschiliste" e ha rimandato con humour al mittente, ricordando a Sam che "non è un cowboy ma un attore", e che "il west è uno spazio mitico con un ampio spettro da esplorare", citando come esempio anche "bellissimi western realizzati da Sergio Leone in Spagna".
Nelle ultime ore però la cineasta è stata attaccata per una parte del suo discorso di ringraziamento ai Critics Choice Awards, nel quale si è rivolta a Serena e Venus Williams, coproduttrici esecutive del film sulla loro storia "Una famiglia vincente - King Richard", esprimendo per le due campionesse grande affetto, ma sottolineando che a differenza loro, lei se l'è dovuta vedere con degli uomini. Frasi per le quali si è poi scusata, definendole "sconsiderate" e sottolineando che il suo intento era celebrare "queste due donne nere leggendarie e atlete di calibro mondiale".
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