Nelle sale italiane dal 19 ottobre il film di Denis Imbert, un viaggio nella natura e dentro di sé
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Jean Dujardin è protagonista al cinema di "A passo d'uomo". Presentato in anteprima alla 71edizione del Trento Film Festival come film d’apertura della manifestazione e tratto dall’omonimo libro autobiografico best seller dello scrittore-esploratore francese Sylvain Tesson, il film è diretto da Denis Imbert. Alla sua uscita in sala in Francia a marzo ha ottenuto il plauso della critica e incassato numeri da capogiro al box office d’Oltralpe. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva per scoprire la pellicola in sala dal 18 ottobre.
Durante una serata alcolica, Pierre, autore ed esploratore, precipita dall’alto di un edificio. Uno stupido incidente che lo porterà in un coma profondo. Sul letto di ospedale, una volta risvegliato, si promette di attraversare la Francia a piedi dal Mercantour (a Sud est) fino a Cotentin (all’estremo Nord Ovest). Un viaggio unico e senza tempo alla scoperta della natura, della bellezza della Francia e di una rinascita personale.
Protagonista indiscusso di questo viaggio attraverso la Francia, un cammino a piedi di 1300 km che va dal Mercantour al Cotentin, ma anche un viaggio interiore per riappropriarsi di un corpo ridotto in pezzi e rimarginare dolorose ferite, è Jean Dujardin (Premio Oscar per "The Artist"), che qui veste i panni di Pierre, un celebre scrittore con un debole per le esperienze estreme e i viaggi in solitaria. Una sera, ubriaco, si arrampica sulla facciata di un palazzo e cade per diversi piani. L'incidente lo lascia in coma profondo. Quando ne esce, Pierre riesce a malapena a stare in piedi. Contro il parere di tutti, decide di fare un'escursione da solo attraverso la Francia, dalla Provenza a Mont Saint Michel, lungo sentieri dimenticati attraverso alcune delle regioni più aspre, inospitali e belle della Francia. Basata su eventi reali, questa fuga dal mondo frenetico è una storia di forza d'animo, guarigione, resilienza e riconnessione alla natura e al sé profondo.
Il regista racconta: "L’eroe ha un lato selvaggio come un lupo che osserva la vita degli uomini, tenendosene a distanza. Allo stesso modo, dalla regia mi sforzavo di vederlo uscire da un cespuglio, attraversare la strada e ripartire in un boschetto come un animale. I sentieri neri sono delle tracce lasciate, che non esistono sulle mappe. Sono sentieri percorsi da animali selvatici. Mi piaceva questa idea di attraversamento. La Francia ha questa prospettiva, queste incredibili linee di fuga".
Classe 1972, è l'attore francese più famoso del mondo. Almeno dal 2012, quando vinse l'Oscar per "The Artist". Tra i suoi film più noti "The Wolf of Wall Street" di Martin Scorsese, "Monuments Men" di George Clooney, "Grandi bugie tra amici" di Guillaume Canet e "L’ufficiale e la spia" di Roman Polański. Tra gli ultimi film è stato protagonista di una storia vera di lotta alla malavita in "French Connection" e di nuovo l'Agente speciale 117 in "Allerta rossa in Africa nera". Jean Dujardin si è stato sposato ben tre volte e ha quattro figli. Il matrimonio con Gaëlle Demars si è concluso nel 2003. Da lei ha avuto due figli. Nel 2003 ha iniziato a frequentare la collega Alexandra Lamy. I due si sono sposati nel 2009 ma è durato fino al novembre 2013. Nel 2014, Dujardin ha iniziato a frequentare la ballerina di ghiaccio francese Nathalie Péchalat: sono convolati a nozze nel 2018 e hanno due figli.