Il 24 maggio la giovane cantante partirà dal Mi Ami Festival di Milano con il suo “Joanita Tour 2025”
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Joan Thiele esce con il suo secondo album "Joanita": un viaggio sonoro nelle sue radici e nei suoi ricordi. Dopo aver incantato tutti sul palco dell'Ariston con il brano “Eco e dopo quasi tre anni "passati in studio, a scrivere, produrre musica, ridere, piangere, sentire tutto", come scrive lei stessa sui social, è ora pronta a "lasciar andare" il suo primo progetto discografico interamente in italiano. "Grazie a questo album ho ricominciato a sentire tante cose, con la pancia, il mio istinto al primo posto. Ora è vostro, e non potrei essere più felice. Spero vi emozioni quanto ha emozionato me nel scriverlo".
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"Joanita", è il soprannome che amici e familiari hanno sempre usato per Joan, sottolineando l’aspetto più intimo e autobiografico del progetto. Il disco rappresenta un viaggio sonoro in cui l’artista si immerge nelle proprie radici e nei propri ricordi, raccontando emozioni profonde attraverso la musica. "Mi sono presa il mio tempo per vivere e raccontare quello che avevo dentro", racconta Joan: "Mi sono data un bacio sulla fronte, per rassicurare la bambina dentro di me. Le ho chiesto di fidarsi. Quando sei una ragazzina, non hai paura, sogni e basta, immagini e inventi il futuro. Ed io ho fatto questo. Ho ascoltato ed investigato le mie emozioni, una ad una. E così ho abbracciato la mia chitarra, acceso l’amplificatore e ho iniziato ad urlare".
Fil rouge di questo viaggio sonoro è la musica per il cinema, soprattutto quella del Maestro Piero Umiliani. La cui opera Joan ha avuto l’occasione di studiare da vicino grazie alla collaborazione della famiglia Umiliani che le ha aperto le porte dello studio e dell’archivio di famiglia.
Il cinema e le emozioni sono il cuore pulsante di ”Joanita”: ogni traccia dell’album è legata a un’emozione e a un ricordo preciso, creando un mosaico di esperienze che spaziano dalla nostalgia alla rabbia, dalla fragilità alla voglia di evasione. Da “Veleno” che rappresenta la rabbia, passando da “Bacio sulla fronte” che esplora il tema del perdono fino a “Dea”, “Occhi da gangster”, “Pazzarella” e “Volto di donna” che raccontano storie di passione, creatività, amore e fragilità. E ancora la sanremese “Eco”, un invito a guardare in faccia le proprie paure e a superarle. Un augurio personale al fratello minore, manifesto di temi come l'importanza di difendere le proprie idee e del valore della condivisione.
La chitarra elettrica, strumento centrale del disco e fedele compagna di Joan fin dall’adolescenza, incarna l’energia e la passione dell’artista. Le chitarre che utilizza sono realizzate da lei stessa insieme al designer Marco Guazzini con l'innovativo materiale "Marwoolous", composto di marmo e lana. Questi strumenti unici sono parte integrante sia della dimensione live che dell’album, enfatizzando il connubio tra arte visiva e musicale.
A maggio sarà poi la volta del ritorno live con “Joanita Tour 2025”, organizzato da Live Nation. Questi i primi sette appuntamenti annunciati: Si parte il 24 maggio al Mi Ami Festival di Milano, per poi proseguire il 27 giugno al Flowers Festival di Collegno (TO), il 28 giugno al Lumen Festival di Vicenza, il 25 luglio al Riverock Festival di Assisi (PG), l’11 agosto al Mish Mash Festival di Milazzo (ME), il 13 agosto al Color Fest di Lamezia Terme (CZ), il 14 agosto al Locus Festival di Locorotondo (BA). I biglietti sono già in vendita su www.livenation.it.
Joan Thiele è una cantautrice e producer poliedrica, vive la sua infanzia tra la Colombia e l’Italia. Il suo mondo sonoro spazia tra R&B, soul, allusioni jazz e vocazione internazionale, con un impianto cinematografico che ricorda le colonne sonore del cinema italiano degli anni ’60 e ’70, da Piero Umiliani a Piero Piccioni. La sua impronta musicale ed estetica è sempre originale, dimostrando che un nuovo approccio sperimentale alla musica pop è possibile. Una consapevolezza sonora che, a partire dall’ep “Operazione Oro”, ha trovato seguito in “Atti” - una release divisa in tre episodi, dove emerge un immaginario sonoro fortemente legato al mondo cinematografico e identitario. Nel maggio 2023 ha vinto il David di Donatello come Miglior Canzone Originale con il brano “Proiettili”, tratto dal film “Ti mangio il cuore”, presentato alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.