Fotogallery - "Beau ha paura", ecco alcuni scatti di scena
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Nelle sale dal 27 aprile il film del regista definito da Martin Scorsese:“Una delle più straordinarie nuove voci nel mondo del cinema”
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Joaquin Phoenix è il protagonista di "Beau ha paura" di Ari Aster, commedia horror tra mistero e humor nero, nelle sale dal 27 aprile, ultimo attesissimo progetto cinematografico del visionario autore cult recentemente definito da Martin Scorsese “una delle più straordinarie nuove voci del mondo del cinema”. Il film vede il premio Oscar nei panni di Beau, uno sfortunato uomo di mezza età, alle prese con le sue ansie e le sue ossessioni, mentre si appresta a mettersi in viaggio per far visita a sua madre e intraprende una vera e propria odissea.
Audace e adrenalinico "Beau ha paura", definito da Rolling Stone US “la commedia più terrificante o l'horror più divertente del 2023”, è un film suggestivo e straniante, che coinvolge il pubblico con il suo implacabile umorismo nero. Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, uno dei talenti più visionari ed eclettici del cinema odierno, presenta un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “BladeTrinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone(“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).
Dopo l'esordio nel 2018 con il grief horror "Hereditary" e l'inquietante "Midsommar" del 2019, Aster regala il suo terzo film, che lui stesso definisce: "quello che mi rappresenta più di tutti gli altri. È intriso della mia personalità e del mio umorismo.”
Il pavido Milquetoast Beau Wassermann (Joaquin Phoenix) vive da solo in un appartamento in centro, dove ogni momento si trasforma in un incubo a occhi aperti. Incline all'ansia e alla paranoia, introverso e facile preda della depressione Beau va dal suo psicoterapeuta di lunga data (Stephen McKinley Henderson) per prepararsi all’imminente viaggio a casa della madre (Patti LuPone). Alla vigilia della partenza, intorno a lui esplode il caos più totale e la sua vita prende una piega surreale. Incapace di giungere a destinazione in un mondo completamente impazzito, Beau percorrerà strade che non si trovano su alcuna mappa e sarà costretto ad affrontare tutte le paure e le bugie di una vita.
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"Beau ha paura" è un viaggio allucinato verso l’ignoto: la storia di un uomo che vuole andare a trovare sua madre e scopre un mondo abitato da forze maligne e occhi invisibili che seguono ogni suo movimento. Ricco di chiavi di lettura e pensato per raccontare il caos emotivo e l'incertezza collettiva dei nostri giorni, "Beau ha paura" è un film visionario e folle sul controllo, sull’eredità genetica e sulla fuga. Vera e propria odissea e intima dissezione del suo ansioso protagonista, "Beau ha paura" è lo studio di un personaggio e della sua vita non vissuta, il viaggio di un eroe intrapreso da un uomo la cui disposizione e il cui temperamento sono profondamente inadatti alle sfide poste dall'ambiente che lo circonda, dalla sua famiglia e dalla sua vita interiore. Essenziale e psicologico, il terzo lungometraggio di Aster è una commedia dark epica dalle atmosfere sia contemporanee che antichissime - d'altronde racconta una vita alla deriva messa sotto al microscopio.
“Ari Aster ci mostra un incubo kafkiano non dissimile da quello che viviamo ogni giorno”, afferma Parker Posey, che interpreta Elaine, l’amica di infanzia del protagonista. “Cattura perfettamente le emozioni intense che proviamo camminando per le nostre città e vivendo nelle nostre case, ciò che ci perseguita dei nostri genitori, il caos della cultura e del capitalismo, ma ci mostra anche come possiamo salvarci da tutto questo.”
Joaquin Phoenix regala una straordinaria performance che oscilla tra il fisico, l’emotivo e lo psicologico spesso nell’arco della stessa scena. “Lo sviluppo di Beau si è interrotto drasticamente”, spiega Aster. “Ha molte questioni interne irrisolte o che non riesce a comprendere. La sua ansia è invalidante, lo intrappola in sé stesso in uno stato di eterno adolescenza.”
Straripante di tematiche edipiche, Beau ha paura comincia nel caos assordante del parto, annunciando fin dall’inizio la dinamica madre-figlio, centrale nel film, che si rivela problematica ancor prima che Beau emerga dal grembo di sua madre Mona. Beau porta sulle spalle il peso di una madre implacabile e di un padre assente, il cui destino genetico è uno dei momenti più scioccanti del film.