Invecchiato, barba lunga e capelli ricci e grigi, indovina chi è la star del cinema
© IPA
© IPA
In un'intervista al Sunday Times, le dichiarazioni piene di risentimento della star contro la Mecca del cinema per il trattamento di "Minamata"
© IPA
La lunga battaglia legale con Amber Heard, e quella, poi persa, contro ilSun (che lo aveva accusato di essere un "picchiatore di mogli") sono stati eventi spartiacque che si sono abbattuti sulla carriera di Johnny Depp. In occasione di un'intervista con il Sunday Times, l'attore ha espresso il suo risentimento e disappunto nei confronti di Hollywood, che starebbe cercando di boicottare il suo ultimo film, "Minamata", presentato alla Berlinale nel 2020 ma poi bloccato dalla distribuzione nei cinema.
Nella sua ultima trasformazione attoriale, Depp veste i panni Eugene Smith, fotoreporter di guerra di Life che, all'inizio degli anni 70 denunciò l’avvelenamento da mercurio a danno della natura e degli abitanti di Minamata, un piccolo villaggio di pescatori giapponesi.
A proposito della pellicola, Depp ha spiegato al magazine britannico di aver promesso agli abitanti del luogo di non speculare sulle loro vicende: "Abbiamo guardato queste persone negli occhi e abbiamo promesso loro che non saremmo stati degli sfruttatori, e che il film sarebbe stato rispettoso. Credo che noi abbiamo mantenuto la nostra parte dell’accordo, ma anche quelli dall’altra parte avrebbe dovuto mantenere la loro".
L'attore ha raccontato poi: "Alcuni film toccano le persone nel profondo e questa cosa è accaduta con gli abitanti di Minamata e con tutti quelli che hanno esperito vicende del genere. E Hollywood sta provando a boicottarlo, magari per colpa dell’attore protagonista e della brutta situazione in cui versa. Quante volte è già accaduto?".
Il mese scorso in un lettera aperta pubblicata su Deadline, il regista del film Andrew Lewis aveva accusato la MGM di "voler seppellire" il film a causa dei problemi personali in corso di Depp, affermando che la produzione fosse preoccupata che "i problemi personali di un attore nel film potessero riflettersi negativamente su di loro", accusando in seguito la MGM di non aver rispettato l'obbligo morale di rilasciare il film e chiedendo di spiegare alle vittime "perché pensi che la vita personale di un attore sia più importante dei suoi figli morti". Sentito dal Sunday Times, il regista ha ribadito che "il film deve essere visto e supportato. Se non accade una cosa del genere, è mia responsabilità sottolinearlo. Abbiamo una serie di responsabilità nei confronti delle vittime di questa storia!".
Intanto dopo che pochi giorni fa è stata resa nota la notizia che Johnny Depp riceverà il premio alla carriera al Festival internazionale del cinema di San Sebastián (come "uno degli attori più talentuosi e versatili del cinema contemporaneo"), sono subito nate numerose polemiche sia negli States che in Spagna. Ad esempio l'Associazione spagnola delle cineaste ha puntato il dito contro la scelta deIla kermesse. Così il direttore del Festival ha replicato alle accuse: "Secondo le informazioni attendibili che abbiamo a portata di mano, Johnny Depp non è stato arrestato e non è stato condannato per nessuna forma di aggressione o violenza contro nessuna donna”, ha dichiarato José Luis Rebordinos.
© IPA
© IPA