Johnny Depp tra fascino "piratesco" e trasgressione
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L'attore, che oggi compie 57 anni, ha postato un video sulla sua pagina Instagram
Seduto su uno sgabello, tra un pianofote e un grammofono, Johnny Depp canta e suona alla chitarra un brano di Bob Dylan "The Times They Are A Changin", condividendo il video della sua performance su Instagram. "Una canzone di protesta per eccellenza", scrive l'attore, che oggi compie 57 anni, nel lungo post: "Un brano perfetto per il momento che viviamo, è adatta al Covid-19 e alle immagini di George Floyd, impresse per sempre nei nostri cervelli...".
Anche Depp prende quindi posizione in merito all'acceso dibattito contro il razzismo, che in questi giorni sta infiammando gli Stati Uniti e il resto del mondo dopo la morte di George Floyd. E lo fa intonando un brano di protesta per eccellenza, che Dylan scrisse nel 1963, due mesi prima dell'omicidio di John Kennedy e che divenne un simbolo dell'epoca: "Dylan scrisse la gold standard delle canzoni di protesta, la più significativa, sbalorditiva, incredibilmente poetica e profetica canzone di protesta 'The Times They Are A-Changin". La canzone di Dylan si applica al Covid-19 e all'immagine di George Floyd che per sempre resterà nei nostri cervelli ... Per me si applica al momento in cui ci troviamo, si applica al momento in cui erano nel 1963, si applica a tutto che è stato prima e tutto ciò che sarà...".
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E poi aggiunge: "Prendiamoci un momento per ricordare l'eroe sacrificale George Floyd e guardare con speranza ai cambiamenti che la sua tragica morte causerà. E salutiamo il riluttante profeta Bob Dylan e il sogno di cambiamento che ha ispirato allora, ora e in seguito ... Il suo impatto è quello di Shakespeare, Marlowe, Hunter Thompson, Marlon Brando, Woody Guthrie, William Blake, Picasso, Bach e Mozart. La canzone di Dylan deve essere tenuta vicino a te, IN TUTTI I TEMPI !!! Tutto l'amore e il rispetto".
In un post precedente Depp aveva commentato duramente quanto accaduto a Floyd scrivendo: “Non si può dare un senso a ciò che è senza senso. Quello che possiamo fare è promettere a noi stessi che il razzismo e l’ignoranza di cui è figlio la sua morte atroce non siano più un’opzione. Ci deve essere un cambiamento. Esigetelo”.
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