Il regista accusato dall'attrice di molestie sessuali e di aver ordito una campagna denigratoria contro di lei e il marito, è passato al contrattacco
© Ipa/Afp/Tgcom24
La guerra tra Blake Lively e Justin Baldoni continua a colpi di azioni legali. Dopo le accuse di molestie lanciate dall'attrice questa volta è l'attore e regista di "It ends with us - Siamo noi a dire basta", a fare causa alla sua coprotagonista e al marito Ryan Reynolds. Secondo quanto riportano diversi media americani. Baldoni ha presentato l'azione legale presso un tribunale di New York e in essa accusa la Lively e Reynolds di estorsione civile, diffamazione e violazione della privacy.
In particolare è in riferimento alla denuncia dell'attrice in cui lo scorso dicembre accusava sia Baldoni che il suo team di aver messo in piedi una sofisticata campagna per danneggiare la sua reputazione dopo che lei si era permessa di alzare la voce contro il clima di molestie sessuali sul set. L'attore di "Jane the Virgin" ha chiesto un risarcimento di 400 milioni di dollari. È la seconda causa intentata da Baldoni, la prima un paio di settimane fa contro il "New York Times", a suo parere colpevole di aver portato alla luce, manipolandole, le accuse dell'attrice contro di lui in un articolo del 21 dicembre. Ha chiesto 250 milioni di dollari per calunnia e invasione della privacy. Al momento Lively e Reynolds hanno scelto di non commentare.