E' in scena al teatro Nazionale di Milano, fino al 7 maggio, il musical tratto dal celebre film con la popstar e Kevin Costner
di Massimo LongoniUn film senza tempo impreziosito da una canzone immortale. E' "Guardia del corpo", con Kevin Costner e Whitney Houston che tutti ricordano per "I Will Always Love You", pezzo forte della colonna sonora. Ora diventa un musical, "The Bodyguard", in scena dal 23 febbraio al 7 maggio al teatro Nazionale di Milano. Protagonisti Ettore Bassi e Karima. "E' un omaggio a una grande popstar che ha lasciato un vuoto incolmabile" dice lei a Tgcom24.
Un film di culto per una canzone che è entrata di diritto nella storia della musica. Al di là dei meriti cinematografici, "Guardia del corpo" è nel cuore di milioni di persone per l'interpretazione di Whitney e per "I Will Always Love You". Ma se quella è la canzone simbolo, non è certo l'unica a impreziosire una colonna sonora che con le sue 45 milioni di copie è ancora, a oggi, la più venduta di sempre. Ora quella storia arriva ateatro, dove il personaggio di Rachel Marron passa a colei che è stata definita più volte la "Whitney Houston italiana".
Hai aperto i concerti di Whitney in occasione del suo ultimo tour italiano e "I Will Always Love You" è un tuo cavallo di battaglia. Cosa significa per te ereditare da lei questo ruolo?
Ero molto piccola quando sentii Whitney Houston cantare alla radio. Andai da mia mamma e le dissi "io voglio cantare come lei". È sempre stata fonte di ispirazione per me e probabilmente, dopo aver cantato in mille contesti le sue canzoni, questa opportunità è un po' come chiudere un cerchio. Interpretare proprio lei potrebbe essere il punto di svolta che mi permette di non essere più la "Whitney Houston italiana", come spesso, immeritatamente, sono stata definita, ma semplicemente Karima.
Chi ha amato il film cosa troverà di uguale e cosa di diverso nel musical?
Le variazioni in effetti non sono molte, il Musical è piuttosto fedele al film e tutti, Ettore ed io prima di tutto, cerchiamo di far rivivere al pubblico le stesse emozioni. Ovviamente nello spettacolo viene dato più spazio alla musica rispetto alla versione cinematografica.
A tal proposito nello spettacolo sono state aggiunte altri successi di Whitney che non facevano parte del film. In questo modo diventa anche un vero e proprio omaggio a lei?
Si certo, e fuor di dubbio un omaggio a lei ed è un omaggio alla musica, come lo sono tutti i musical. E lo è sicuramente per me, è il motivo principale per il quale ho accettato di fare questa esperienza, totalmente nuova per me. E’ il modo migliore che potessi trovare per rendere omaggio ad una grande artista che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della musica ma anche nel mio cuore e in quello di tante persone che hanno sognato grazie alla sua meravigliosa voce.
Per te è la prima volta in un musical. Come vivi il rapporto recitazione-canto? L'esperienza di Tale e quale ti ha aiutata da questo punto di vista?
È una occasione meravigliosa. La produzione mi ha affiancato una bravissima coach, Alice Mistroni, che mi ha insegnato moltissimo, ho studiato tanto...poi nelle prove Ettore mi da consigli sempre utilissimi. Tutti mi stanno sostenendo. Ovviamente sapere tutte queste cose mi ha aperto un mondo e sta aggiungendo tanto valore anche al mio modo di cantare, di stare sul palco. Come anche ballare, cantare eseguendo anche le coreografie è un ulteriore sforzo non solo fisico ma anche di concentrazione. E quando poi ci riesci...sai la soddisfazione?! Rispetto a Tale e Quale è una esperienza davvero diversa. Se vogliamo trovare un punto in comune quello sono io e la voglia che ho sempre di mettermi in gioco e...possibilmente, di superarmi!
Nel preparare il personaggio hai tenuto presente la sua interpretazione o hai preferito non farti influenzare?
Preparandomi ho cercato di essere più vicina possibile al personaggio, che poi penso rispecchiasse molto Whitney stessa, affidandomi alle indicazioni del regista. Questo soprattutto nella parte recitata, nelle scene dove sostanzialmente si racconta la storia. Ovviamente però c’è molto anche di me, delle mie emozioni, in particolar modo quando canto.