L'attrice ricorda in un lungo post social come l'ex produttore le rimproverò di non essersi vestita in maniera sexy ad una premiere nel 2011
Non c'è pace per Harvey Weinstein, nemmeno dopo la sentenza che lo ha condannato a 23 anni e il successivo ricovero in ospedale. Ad accusarlo adesso c'è anche l'attrice Kate Beckinsale che in un lungo post ricorda come l'ex produttore l'aggredì verbalmente definendola una "sporca lesbica" e una "stupida tr...ia" dopo la premiere del film "Serendipity" nel 2011, perché l'abito che aveva indossato era troppo poco sexy per i suoi gusti...
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L'attrice pubblica la foto che la ritrae in quella serata con un vestito bianco molto "sobrio" e una foto di Weinstein della stessa sera: "Queste foto sono state scattate alla premiere di Serendipity il 5 ottobre 2001. Ci eravamo tutti rifiutati di andare perché tenere una premiere poche settimane dopo l'11 settembre con la città ancora a fuoco sembrava un'idea insensibile e irrispettosa..." scrive la Beckinsale in un lungo post: "Ma Harvey ha insistito. Siamo andati a New York e in qualche modo abbiamo fatto. La mattina dopo Harvey mi chiamò e mi chiese se volevo portare mia figlia di meno di due anni a casa sua per giocare con sua figlia della stessa età e io dissi ok. Mi sono presentata e dopo aver chiamato la tata per portare i bambini in un'altra stanza a giocare ha chiuso la porta e ha cominciato ad urlare...".
Qui il racconto si fa molto cruento perché pare che Weinstein abbia pronunciato frasi quasi irripetibili ai danni dell'attrice: "Stupida tr...ia, hai rovinato la mia première'. Io non sapevo di cosa stesse parlando ma ho iniziato a tremare. 'Se organizzo un red carpet tu ti metti un vestito aderente, muovi il sedere e le tette, non vai lì con l'aspetto di una fottuta lesbica, stupida tr...ia'. ero talmente sconvolta che sono scoppiata a piangere. Ho provato a dire 'Harvey la città è in fiamme, le persone stanno ancora cercando i loro parenti, nessuno di noi pensava che fare una première fosse appropriato e ancora meno presentarsi vestiti come se fosse un addio al celibato'. Ha risposto: 'Non mi importa, è la mia fottuta première e se voglio figa sul red carpet è quello che ottengo'. Urlando. Arrabbiato...".
L'attrice ribadisce poi che non era la prima volta che veniva aggredita verbalmente così, ma che per questo tipo di comportamento non era possibile una denuncia. Poi aggiunge di essere molto contenta della condanna a 23 anni: "Sentire che è stato condannato a 23 anni è per me un enorme sollievo da parte di tutte le donne che sono state aggredite sessualmente o violentate, e spero che sarà un deterrente per quel tipo di comportamento in questo e altri settori", ma aggiunge che anche crimini che non sono considerati tali come "il bullismo disumano e l'abuso malato mantenuto segreto", per cui non c'è ancora nessun ricorso legale, devono sparire e d essere puniti.
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