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Arriva al cinema "L'abbaglio": Toni Servillo recluta Ficarra e Picone tra i Mille di Garibaldi

Esce il 16 gennaio un film sui paradossi della Storia firmato da Roberto Andò, Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

15 Gen 2025 - 09:23
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Arriva al cinema "L’abbaglio", ispirato a una vicenda storica reale e debitamente rielaborata dalla fantasia del regista, Roberto Andò, insieme ad Ugo Chiti e Massimo Gaudioso. Il film si svolge nel 1860 e segue, in modo sintetico, gli accadimenti della spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi, il quale affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini, interpretato da Toni Servillo, l'incarico di reclutare i volontari. Tra loro anche Salvo Ficarra e Valentino Picone, nei panni di Domenico Tricò e Rosario Spitale, due siciliani, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, figure d’invenzione, che si infiltrano opportunisticamente nella spedizione dei Mille per arrivare in Sicilia.

Il piano ingegnoso di Garibaldi per sconfiggere i Borboni

 Sbarcati in Sicilia,a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. 

Vista la situazione per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi, stratega dell’improvvisazione, allenato alle avventurose imprese combattute in America del sud, escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola.

Toni Servillo con Ficarra e Picone in "L'abbaglio": guarda gli scatti

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Il successo della colonna Orsini

 Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente. La manovra, infatti, grazie all’abilità di Orsini, ebbe successo e Garibaldi poté conquistare Palermo. Dopo i primi scontri Domenio e Rosario si danno per disertori, iniziando un vagabondaggio comico e paradossale, per poi essere nuovamente ricatturati dai garibaldini e arruolati nella colonna di Orsini. Due cialtroni che alla fine di un’avventura umana che li modificherà profondamente compiranno un gesto sorprendente.

Una pagina di storia emblematica

  "La vicenda della colonna Orsini, rimasta a lungo nell'ombra, ha un valore emblematico e contiene le potenzialità di una parabola che partendo da un episodio del passato si rivolge all’oggi", spiega il regista: "Un affresco in cui si narra l’idealismo appassionato con cui si cercò di realizzare l’unità della patria, mettendo in scena i compromessi cui quell’ispirazione ideale dovette adeguarsi per realizzarsi. È un film sui paradossi della Storia, dove si mescolano comicità e dramma, e dove ritornano i tre grandi interpreti del mio film precedente, "La stranezza": Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone". 

Un film sul carattere degli italiani

 Per Andò: "Un’occasione per ricostruire un episodio poco noto della nostra Storia minima, illuminante per vedere i chiaroscuri e le contraddizioni di quella grande. Una vicenda esemplare ambientata in una Sicilia che ancora una volta si rivela lo scenario di un’identità inquieta e sfuggente, bilanciata tra il desiderio di giustizia e la mistificazione, con un finale ambientato in un luogo che collega il passato al presente. Un film sul carattere degli italiani: furbi, appassionati, generosi, opportunisti, coraggiosi, individualisti, cinici, idealisti.

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