L'Otello a Milano, il trionfo dell'ombra nella favola nera della folle gelosia
© ufficio-stampa
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La tragedia è in scena al teatro Carcano, con l'interpretazione di Massimo Dapporto e di un diabolico Maurizio Donadoni nei panni di Iago
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Una scena desolata come i caratteri dei personaggi, spogliati di ogni sentimento di umanità e calore, tra luci e colori spenti, proprio come le anime dei protagonisti. Ecco il colpo d'occhio che rimane dell'Otello, la tragedia di William Shakespeare riproposta a Milano, nell'allestimento curato da Nanni Garella, con l'interpretazione di Massimo Dapporto e di Maurizio Donadoni.
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La tragedia della gelosia che acceca viene raccontata come una sorta di realtà "a parte". L'ambientazione, con quelle due lenzuola gettate in scena per rappresentare la spiaggia dell'isola di Cipro, su cui s'infrangono le onde del mare, e il cielo con una pallida luna, o uno spento sole, sono simbolo di un mondo irreale: quello dell'eroe venuto dalla Mauritania, tutto popolato da sentimenti nobili, da esempi di lealtà e di amore, e quello di Iago, segnato dalla malvagità, dall'inganno, dal sospetto.
Un mondo che si perde nei colori della favola, una favola nera, in questo caso, da cui escono sconfitti tutti gli eroi che si muovono in scena: buoni e cattivi, vittime e carnefici. Perché, spiega Garella nelle sue note di regia, "cosa resta dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedltà e dell'amore? Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana".
Lo spettacolo è una inesorabile caduta agli inferi dell'innamorato Otello, scosso, nel corpo e nell'anima, dal veleno iniettatogli ad opera dell'anima nera di Iago, un convincente Maurizio Donadoni, che invade la mente del Moro di Venezia fino a sconvolgerla e a portarla alla follia, verso il tragico finale.
Otello - Arena del Sole - Nuova scena - Teatro stabile di Bologna in collaborazione con il 63esimo Festival shakespeariano dell'Estate teatrle veronese
con Massimo Dapporto (Otello, il generale), Maurizio Donadoni (Iago, l'attendente), Matteo Alì (Cassio, il luogotenente), Jacopo Trebbi (Roderigo, giovane ufficiale), Gabriele Tesauri (Montano, ex governatore di Cipro), Angelica Leo (Desdemona, moglie di Otello), Federica Fabiani (Emilia, moglie di Iago)
Scene Antonio Fiorentino
Luci Gigi Saccomandi
Costumi Claudia Pernigotti
Traduzione, adattamento, regia Nanni Garella