"Minions 2 - Come Gru diventa cattivissimo": guarda le foto di scena
© Universal Pictures
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Polemiche, proteste e ilarità sui social tra gli appassionati del genere per le modifiche
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La censura cinese si abbatte anche sui Minions. Pechino ha infatti modificato il finale del film d'animazione "Minions: The Rise of Gru", quinto episodio della saga iniziata con "Cattivissimo me".
La pellicola, che è stata presentata in anteprima in Cina venerdì scorso, propone infatti un conciliante happy end, in cui il bene trionfa sul male, con il protagonista Gru che decide di rinunciare alla vita criminale. Modifiche che hanno provocato immediatamente sui social polemiche, ilarità e qualche protesta tra gli appassionati del genere.
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Le modifiche sono state criticate oltre che dai fan cinesi del film originale anche dal regista e dall'autore del romanzo su cui è basato.
Post e screenshot diffusi in rete sul social network cinese Weibo hanno mostrato i tagli, le modifiche e le aggiunte effettuate sul film per autorizzarne la proiezione nelle sale.
Nella sequenza dei titoli di coda ad esempio sono state aggiunte una serie di immagini fisse sottotitolate, che spiegano come Wild Knuckles, amico di Gru, sia stato catturato e rinchiuso per 20 anni dopo una rapina fallita, abbia scoperto una passione per la recitazione e abbia addirittura creato una compagnia teatrale.
Dal canto suo Gru, redento, "è tornato alla sua famiglia", è padre delle sue tre figlie e ha raggiunto il suo più grande risultato nella vita.
La scure della censura cinese sul cinema ha colpito ancora insomma. Era già successo all'inizio dell'anno con una versione del film cult "Fight Club", che era stato diffuso sulla piattaforma di streaming Tencent Video con un finale diverso da quello originale. Lo scopo? Trasmettere un messaggio positivo. Nel finale originale il protagonista fa saltare in aria diversi grattacieli, nella versione cinese a trionfare sono invece le autorità.
Tra i tanti commenti al finale conciliante spiccano quelli di quanti affermano che un happy end come questo sia stato deciso per promuovere la nuova legge sui tre figli per coppia introdotta in Cina per aumentare il tasso di natalità.
DuSir, un famoso blogger di film con oltre 14 milioni di follower su Weibo, ha invece definito i cambiamenti "oltraggiosi". "Siamo solo noi che abbiamo bisogno di una guida e di cure speciali per paura che un cartone animato ci possa corrompere?", ha commentato in un post pubblicato sabato. La Cina impone una quota sul numero di film provenienti dall'estero che possono essere proiettati nelle sale cinematografiche nazionali: ma le pellicole sono passate al setaccio, spesso con scese omesse o alterate rispetto alla versione originale.
La scorsa settimana la Cina ha sottolineato di volere più rispetto dai registi americani rispetto alla cultura del Dragone, in un raro commento del dipartimento Propaganda del Partito comunista a corredo della bocciatura di una serie di film Usa.
Nonostante le modifiche e le censure il film è letteralmente decollato al botteghino incassando circa 21,74 milioni di yuan (oltre 3 milioni di euro) nel solo giorno d'esordio in Cina, secondo quanto riportato dal sito specializzato Deadline.