Nel nuovo album "Proteggimi da ciò che volgio" sono tante le collaborazioni: da Carmen Consoli a Vasco Brondi e Colapesce & Dimartino
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I La Crus scrivono una nuova pagina. La band storica celebra la reunion con il nuovo album "Proteggimi da ciò che voglio". Uno dei dischi più importanti della loro carriera, come amano ripetere. Grazie a una "congiunzione astrale" che ha permesso di far incrociare "sguardi diversi" dovute alle carriere soliste degli ultimi anni. Mauro Ermanno Giovanardi, Alex Cremonesi e Cesare Malfatti aprono le porte a una nuova fase: "Parliamo di questo momento storico, ma senza nostalgia".
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Un album, come sottolinea Giovanardi, che si basa su quattro pilastri: "Il suono e la sua anima, la nostra crescita personale in questi 15 anni, la presenza di Matteo Cantaluppi alla produzione che ha messo contemporaneità nei suoni e, infine, la Mescal (la casa discografica, ndr) che ha creduto in questo progetto".
Il disco, da "La pioggia" fino a "Sono stato anch'io una stella", passando per "Shitstorm", "Io non ho inventato la felicità" ha aperto le porte anche ad alcune collaborazioni importanti, dal filosofo, sociologo e politologo sloveno Slavo Zizek e Vasco Brondi che arricchiscono le note di "Rivoluzione", fino a Carmen Consoli su "Io confesso" e Colapesce & Dimartino per la nuova versione di "Come ogni volta".
L'idea della reunion è nata durante una cena poco prima del lockdown: "Marco Tagliola, storico nostro collaboratore, ci ha detto: siete dei c.....i se non provate a fare questa cosa. Abbiamo cominciato creando una cartella su google drive e mettendoci dentro tutto, l'idea era quella di capire se venisse fuori qualcosa di buono. E' per merito suo se siamo qua oggi. Oggi pubblichiamo otto pezzi ma ce ne sono altrettanti già pronti".
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Non è stato facile ritrovarsi dopo quasi venti anni, escludendo la partentesi di Sanremo nel 2011. "Dopo 15 anni di lavoro in proprio è più difficile concedere delle cose - raccontano - Ci abbiamo lavorato tra il 2020 e il 2021 per poi capire perché 16 anni fa ci eravamo sciolti: avevamo sguardi e idee diverse sui brani soprattutto su come chiuderli. Da una parte c’era istintività, dall’altra un lavoro più lungo che sviluppasse la forma canzone. Qui c’è stato lo stop, in due non lo avremmo chiuso e quindi abbiamo scelto Matteo e dovevamo stare alle sue regole. Matteo ha riunito la visione più 'sperimentale' e internazionale e quella della forma canzone".
Per la prima volta i testi hanno uno sguardo più attento al sociale, tanto che ironicamente hanno coniato un nuovo termine per definirli: polietiche: "Sono temi che mi interessavano - spiega Alessandro Cremonesi, autore dei testi - e che volevo approfondire. I testi sono il frutto di molte letture sedimentate nel corso degli anni, legate anche al mio cammino francescano con riflessioni sulla povertà e sul fatto che il mondo è dominato dal neoliberismo con un ribaltamento di libertà: siamo così liberi da essere schiavi di noi stessi. È la maturità che ci ha portato a considerare questi temi. Non abbiamo mai fatto delle canzoni in cui indossavamo l’eskimo, inteso come militanza, eravamo piuttosto vicini all’intimismo. Quello che diciamo ora nasce da un desiderio intimo di confrontarsi con il mondo".
L'album contiene il brano "Io Confesso" in collaborazione con Carmen Consoli. "C’è una versione con Carmen del 2010 che non è mai stata pubblicata - raccontano - Ora c’è una versione più soul e lei è venuta fuori ancora meglio della versione che abbiamo nei cassetti. E’ stato naturalissimo farla".
I La Crus raccontano la loro unica partecipazione a Sanremo, nel 2011, con "Io Confesso" con cui si classificarono sesti, che avrebbe dovuto cantare Giusy Ferreri: "Eravamo in contatto per fare una collaborazione con Chiara Mastroianni poi si inserì Giusy Ferreri ma il verso 'non credo nel peccato perché non credo in Dio', la Ferreri, cattolica, ha voluto rivederlo... alla fine anche la tonalità non la convinceva e ha dato forfait all'ultimo. Per altro con lei quell'anno ci siamo trovati in gara: lei stessa ci ha detto che cantato da Mauro era più bello. Il nostro Sanremo da outsider è stato fantastico, oggi forse sarebbe impossibile anche perché le case discografiche (tranne la Mescal) guardano i follower... anche se un pezzo come 'Mangia Dormi Lavora Ripeti' su quel palco poteva essere una figata"
I la Crus stanno pianificando tour estivo. Intanto il 28 marzo saranno all’Auditorium della Radio Svizzera a Lugano e il 10 maggio in Santeria a Milano. Poi si riparte dal 31 maggio