Il trio reduce da un'estate di concerti si presenta al Festival di Sanremo con "Autodistruttivo" e a Tgcom24 racconta che vuole "rivoluzionare tutto"
di Massimo Longoni© Onofrio Petronella
Si chiamano Theø, Plant e Fiks e insieme sono La Sad. Il trio dopo un'estate in giro sui palchi di tutta Italia, porta la sua attitudine punk al Festival di Sanremo 2024, dove sarà in gara con il brano "Autodistruttivo", che vede tra gli autori c'è anche Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Un brano dal taglio rock che tematicamente rientra nel percorso del gruppo, portavoce delle difficoltà di un'intera generazione e dell'importanza di imparare dagli errori e di rialzarsi, con uno sguardo di speranza verso il futuro.
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Dicono di volere unire il punk ad alcune sonorità trap e a qualche purista la loro voglia di rivisitare un genere non piace. Ma La Sad il punk lo sentono a livello di temi trattati e di visione della vita, come bene fanno capire nel titolo della nuova canzone. Portare poi "Lamette" insieme a Rettore nella serata dei duetti sembra la ciliegina sulla torta.
Per voi cos'è il punk oggi nel 2024?
E' non ascoltare nessuno e fare quello che si vuole. E' uno stile di vita, un'attitudine, che va oltre la musica. Andiamo contro tutti i sistemi mentali chiusi e vecchi, contro il bigottismo, vogliamo cambiare tutto. Molti dicono che non siamo punk ma anche quello non fa che renderci ancora più punk.
Intanto il titolo del vostro brano è molto punk. Di cosa parla?
Potrebbe essere un riassunto delle nostre vite ma è anche una canzone in cui moltissime persone possono rispecchiarsi. Parla di una persona che vive in questo mondo d'oggi pieno di problemi, non vede una speranza e quindi cerca di autodistruggersi, ma poi capisce che è l'errore più grande che stava facendo. Alla fine c'è anche un gran messaggio di speranza in tutto quanto, anche se non sembra.
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Come vi trovate a suonare con l'orchestra che è una situazione abbastanza anomala per il vostro genere?
Sì, è un'emozione incredibile. Risentire un'orchestra intera che rifà quello che abbiamo fatto noi in studio è assurdo proprio. Bellissimo.
Trovate che il suono dell'orchestra si leghi bene al vostro brano?
La canzone l'abbiamo studiata proprio per l'orchestra, quindi ci sono violini e parti orchestrali. Poi per le chitarre siamo riusciti a ottenere che i chitarristi dell'orchestra abbiano lo stesso identico suono che abbiamo nella registrazione quindi è proprio sembra ad avere esattamente la base in cuffia, incredibile.
Voi siete uno dei barlumi di rock che quest'anno saranno sul palco in un festival dove non sembra avere tanto cittadinanza quest'anno. Come vi sentite in questo ruolo?
Da quello che sappiamo gli unici che hanno chitarre elettriche siamo noi e la Bertè, quindi sapremo distinguerci bene dagli altri.
Facciamo un piccolo salto indietro. Vi siete formati nel 2020 arrivando da esperienze diverse e anche da regioni diverse (Lombardia, Veneto e Puglia - ndr). Come vi siete trovati e cosa vi ha unito?
Ci siamo conosciuti a Milano, dove ci eravamo trasferiti tutti e tre. Milano era la nostra ultima spiaggia. Ci siamo incontrati per caso, frequentando più o meno gli stessi posti e ci siamo subito trovati sui gusti musicali e le cose che ci piacevano e abbiamo capito che volevamo fare tutti e tre la stessa cosa. Ci ha unito anche il fatto che tutti e tre eravamo in un momento difficile, eravamo davvero depressi a livelli pesanti, non vedevamo più un futuro nella nostra vita, quindi diciamo che se fossimo rimasti da soli, probabilmente quella sofferenza ci avrebbe portato in brutti contesti.
E invece unendo tre momenti difficili ne siete usciti...
Abbiamo unito la nostra sofferenza e formato La Sad, che appunto vuol dire la tristezza: quindi rinascere dal dolore. Abbiamo messo nelle nostre canzoni i nostri problemi, non fingendo una vita che non avevamo, ma dicendo le come erano e la gente si è identificata.
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In un contesto come quello Sanremese che cosa volete portare di vostro e che cosa volete portare con voi una volta usciti finito?
Sicuramente saremo noi stessi. Da sempre abbiamo detto che questa cosa l'avremmo fatta soltanto rimanendo noi stessi al 100%. Quindi porteremo quello che le persone hanno sempre visto e sicuramente avremo i nostri messaggi di uguaglianza, rispetto, rinascita dal dolore, eccetera e andremo a rivoluzionare il tutto. Spero che da quest'anno in poi sempre più persone come noi possano partecipare a certi contesti senza sentirsi fuori luogo.
Avete pensato a qualcosa di particolare per la vostra esibizione?
Detto proprio fuori dai denti, la gente da si aspetta che faremo delle cazzate, però in realtà abbiamo preparato delle cose molto fighe e stupiremo tutti.
Per il dopo Festival avete già progetti?
Sicuramente il nuovo disco de La Sad, il tour, cose comunque di routine. Tutto però partendo con il doppio della potenza rispetto a prima.
Ma almeno la partecipazione al Festival ve la immaginate come un momento di felicità?
Eh sì certo, dopo 4 anni che abbiamo fatto sta roba che l'abbiamo vista veramente di ogni. Felicità alternata a stress. Ok, preferite ci vuole. E ora la verità è questa.