Il concerto di Lady Gaga al Coachella
© Da video
© Da video
La popstar è stata l'headliner della prima giornata del festival californiano portando per la prima volta dal vivo le canzoni del nuovo album "Mayhem"
© Da video
Si è aperto in California il Coachella, uno dei Festival più attesi di ogni anno. Headliner della giornata di venerdì è stata Lady Gaga, che ha portato per la prima volta dal vivo il suo nuovo show imperniato sulle canzoni del nuovo album "Mayhem", uscito poche settimane fa. Quasi due ore di spettacolo imponente e dall'impatto scenico fuori dal comune, con una scaletta in cui le nuove canzoni l'hanno fatta da padrone lasciando però il giusto spazio alle hit imperdibili. Il 3 maggio Gaga sarà protagonista di un concerto gratuito sulla spiaggia di Copa Cabana a Rio De Janeiro, dove sono attese oltre un milione e mezzo di persone, a ottobre poi toccherà anche l'Italia con il suo tour mondiale, con una data al Forum di Assago.
© Da video
© Da video
Quello visto al Coachella e trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube del Festival è il miglior biglietto da visita possibile per chi avesse intenzione di andare a vedere Lady Gaga dal vivo (sempre ammesso che riuscisse a trovare i biglietti...). Stefani Germanotta ci ha abituati nel corso degli anni a spettacoli dal concept importante, visivamente di grande impatto, ma questa volta ha evidentemente alzato l'asticella dell'ambizione. Non solo per l'imponente scenografia, composta da un faraonico teatro classico, tutto colonne palchi che guardano verso il pubblico, ma soprattutto per la costruzione di uno show diviso in diversi atti (come da sempre sono costruiti i concerti di Gaga) caratterizzati da costumi, trovate sceniche e coreografie che puntano a lasciare il pubblico a bocca aperta. E ci riescono. L'immaginario costruito è a cavallo tra il gotico e il camp, con un uso persino smodato di situazioni che attingono all'immaginario horror, tra scheletri, zombie, mostri, cadaveri riportati alla vita, mentre dal punto di vista strettamente musicale la scaletta è costruita in maniera chirurgica, con un calibrato alternarsi di momenti energici ed emozionanti, canzoni nuove e hit, .
Lo show si è aperto con "Bloody Mary" (dall'album "Born This Way"), con Gaga al centro del palco a dieci metri di altezza su una struttura che le faceva da vestito e all'interno della gonna del quale stava una parte del corpo di ballo. Da lì è stato un susseguirsi di trovate, dalla partita a scacchi contro se stessa in "Poker Face", alla danza con gli scheletri in "Zombieboy" (gli stessi scheletri accanto ai quali è sepolta in "Perfect Celebrity" e che adornano la sua tastiera mentre canta "Die With A Smile"). Con una scenografia che pur nella sua grandeur resta uguale a se stessa, a creare movimento e cambi di atmosfera tra un atto e l'altro ci pensano i ricchissimi costumi, un corpo di ballo nutritissimo, una band solidissima che non fa per nulla da sfondo ma è sempre protagonista, e Gaga stessa, sempre al centro della scena, eccezion fatta per "The Beast", che la vede cantare fuori campo. Non mancano i momenti più intimi, se di intimità si può parlare di fronte a una platea vasta come quella del Coachella, come nel caso di "Shallow", mentre durante per "Vanish Into You" Gaga scende dal palco "svanire" davvero in mezzo al suo pubblico, cantando a stretto contatto con i fan delle prime file. Il gran finale è affidato a "Bad Romance", con Gaga che entra in scena in versione cadavere sotto un telo di plastica e viene riportata alla vita dai medici della peste.
Se per molti "Mayhem" è un album che mette un punto alla carriera di Gaga, contenendo un po' tutto quanto fatto fino a oggi, tra citazioni, tributi e autocitazioni, questo show lo è allo stesso modo: è come se il "Monster Ball", l'"ArtRave" e il "Chromatica Ball" avessero trovato il loro punto di sintesi e da lì spiccato il volo verso un altro livello, puntando a fare all in: qualche ingenuità e tempo morto in meno rispetto al passato e un concept forte, uniti a una maturazione completa come artista conscia del proprio ruolo, hanno portato a uno spettacolo che pur essendo più vicino al musical dal punto di vista visivo resta intrinsecamente un concerto per l'impatto emotivo e il coinvolgimento.
Atto I: Of Velvet and Vice
Bloody Mary
Abracadabra
Judas
Scheiße
Garden of Eden
Poker Face
Abracadabra
Atto II: And She Fell Into a Gothic Dream
Perfect Celebrity
Disease
Paparazzi
Alejandro
The Beast (prima parte)
The Beast (seconda parte)
Atto III: The Beautiful Nightmare That Knows Her Name
Killah (con Gesaffelstein)
Zombieboy
Die With a Smile
How Bad Do U Want Me
Atto IV: To Wake Her Is to Lose Her
Shadow of a Man
Born This Way
Shallow
Vanish Into You
Finale: Eternal Aria of the Monster Heart
Bad Romance