"Onorata, qui si laureò la prima donna della storia", ha commentato la cantante e poetessa alla consegna della pergamena in "Lingue e Letterature europee e americane"
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Una laurea honoris causa in "Lingue e Letterature europee e americane" per Patti Smith dall'Università di Padova. La sacerdotessa del rock ha partecipato alla cerimonia, commentando: "Sono onorata, qui si è laureata la prima donna nella storia". Cantante e poetessa, 73 anni, per l'occasione ha tenuto un concerto-reading, riservato alla comunità accademica, dal suo nuovo tour "Words and Music". "Sognavo una laurea in una università così importante, - ha aggiunto la neodottoressa, - ma ero troppo povera per permettermela e oltretutto non ero nemmeno una brava studentessa".
Le motivazioni - "Per Patti la parola è dialogo fra arte e società, sospesa fra il sussurro religioso e l'urlo disperato - si legge nelle motivazioni del Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell'Università di Padova. - Dai suoi esordi come autrice di poesie recitate e di happening punk rock fino alle successive sperimentazioni nel rock alternativo, Patti Smith ha esplorato le virtù espressive della parola in ogni sua forma: recitata, cantata, urlata, sputata, sognata, sussurrata. […] Nei suoi testi riscontriamo inoltre l'ispirazione che le proviene anche dalle grandi letterature europee e americane fra modernità e contemporaneità. Patti disse che per lei Rimbaud era come un fidanzato".
La carriera - Lunga la carriera di Patricia Lee Smith, nata a Chicago il 30 dicembre 1946, il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza delle parole delle sue canzoni le hanno fatto guadagnare il soprannome di "sacerdotessa maudite del rock". Solo alcuni passi del suo percorso artistico: primo album prodotto da John Cale, Horses del 1975 (mitica la sua rivisitazione di 'Gloria'); nel 1976 Radio Ethiopia, nel 1978 Easter e nel 1979 Wave, album che la consacrano esponente di punta di un rock nuovo e intelligente (Beacause the night, scritta con Bruce Springsteen, è contenuta nell'album Easter).
"Mi sono educata attraverso i libri, libri che ho letto avidamente, - ha detto Patti Smith parlando nell'Aula Magna di Palazzo del Bo. - Nel 1969 ero al Chelsea Hotel a New York, la mia vera università, dove ho incontrato artisti, attivisti, scrittori. Come Allen Ginsberg che fu il mio vero maestro, che mi insegnò a unire impegno civile e letteratura, parole e arte. Il mio secondo grande maestro al Chelsea fu William Burroughs. Mi insegnò che la cosa più importante per un essere umano è di mantenere il proprio nome pulito, lontano dalle macchie dell’ambizione, pulito di umanità".
Patti Smith all'Università di Padova - "Oggi qui a Padova, - ha concluso, - ho toccato il tavolo di Galileo. Un’emozione incredibile. E sapete cosa? Sembra il tavolo di un falegname. Grosso, grezzo, umile. Non certo un tavolo da principe o da ricco. Ecco, prometto di restare come quel tavolo per il futuro e vi ringrazio dal profondo del cuore”. Tra gli argomenti trattati dalla cantante nella sua "discussione" anche i cambiamenti climatici e i grandi della letteratura italiana.