LEVANTE DA "CHE VITA DI M...." AL PRIMO CD

Levante: "I talent? Meglio i pub sotto casa"

Dopo il tormentone "Alfonso" presenta a Tgcom24 il cd "Manuale Distruzione"

10 Mar 2014 - 11:36

Ricordate "Alfonso", il tormentone della scorsa estate che culminava con "che vita di m...."? La colpevole è lei, la cantautrice Levante (vero nome Claudia Lagona) che presenta a Tgcom24 i brani inediti dell'album "Manuale Distruzione". In bilico tra sogno, amori (soprattutto finiti male) e speranza per il futuro. Bocciata a Sanremo per le Nuove Proposte, Levante respinge i talent show: "Meglio suonare al pub sotto casa", dice a Tgcom24.

Levante: "I talent? Meglio i pub sotto casa"

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© ufficio-stampa
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Come è nato il successo di "Alfonso"?
Sono stata onesta, è piaciuto e tutti si sono riconosciuti nel brano che è molto semplice.

Un po' ha anche contribuito l'ormai famosa frase "che vita di merda", non credi?
Ammetto che è una frase forte. Ma mi auguro che almeno tutti almeno una volta nella vita l'abbiano detta! Comunque sono anche stata attaccata ingiustamente da dei pischelli sul Web che non hanno neanche letto bene il testo.

Hai mai pensato di partecipare ad un talent?

Il talent per me rappresenta la strada più difficile dal momento che ho sempre preferito suonare al pub sotto casa. Non mi sentirei libera dentro a un talent o prendere direttive da una major che mi impone di fare questo o quell'altro, compresa la testimonial di una pubblicità.

Perché "Sbadiglio" non è piaciuta alla Commissione del Festival?
Ma non saprei neanche spiegarmelo. Avevo scelto questa canzone molto Anni 70, pensando che fosse adatta a quel mondo lì.

Comunque racconta una storia intima, un rapporto al capolinea. E' successo anche a te?
Ho sbagliato anche io come un po' tutti. Lo spunto è nato quando ero in una vecchia mansarda a giocare con la voce e mi è venuta in mente la parola noia, ho iniziato a inventarmi una storia e ad alcune immagini "a guardare le stelle. Aspettarle cadere. Poi cercarsi la pelle. Senza trovarsi mai. Con le braccia conserte per scaldarsi il cuore".

In "Memo" ti chiedi "Dove va a finire l'amore?"...
Succede che l'amore fa dei percorsi a volte non consapevoli, proprio come lo è l'inconscio. Ad un certo punto, ci si accorge che le cose non vanno più e all'improvviso capita di dire 'non ti amo più'. In quel momento forse avrei dovuto capire prima, la rottura mi ha portato delle noie e sì, sono passata anche per quella stronza.

C'è anche il dolore della perdita di tuo padre in questo disco, "Le margherite sono salve". Cosa ti lega a lui?
Le margherite. I suoi fiori preferiti. Purtroppo è capitato che se ne sia andato così, un giorno. Questa canzone è un saluto a lui che comunque rimane una figura incancellabile ma al tempo stesso è volato via.

Perché sei andata via dalla Sicilia per Torino?
Ma l'hanno anche fatto gli altri miei fratelli. Sostanzialmente in Sicilia non c'è lavoro e poche opportunità per spostarsi. I problemi sono sempre quelli purtroppo.

Anche l'Italia non sembra passarsela molto bene...
Sono preoccupata ma non spaventata. Vedo tanta negatività in giro, non rimane che rimboccarsi le maniche. Vedo così tanti miei coetanei non abituati al sacrificio.

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