Il disco esce il 17 febbraio e contiene 10 canzoni tra cui "Vivo" con cui la cantante partecipa in gara a Sanremo 2023
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Levante svela la cover del nuovo album "Opera Futura" in uscita il 17 febbraio. La cantante appare con un cigno in mano su uno sfondo verde, colore dominante della copertina postata sui social. Come già nei precedenti quattro lavori discografici, rappresenta attraverso forti elementi simbolici il momento artistico e i contenuti espressi nel disco. Il disco contiene anche "Vivo", il brano con cui la cantante partecipa in gara al Festival di Sanremo 2023.
Le parole dell'artista - Levante descrive così la sua scelta: "Ho dipinto tutto di verde perché del futuro non so niente eccetto la speranza. Con il verde ho potuto scontornarmi e proiettarmi dove desideravo proprio perché, lungo la strada che mi ha portato a 'Opera Futura', c’è stato tanto buio e solo la speranza di uscirne si è resa lanterna. La presenza del cigno agisce doppiamente sulla simbologia della speranza ma anche della bellezza e del pensiero leggero, in quanto sconfigge la gravità sentendosi a casa in cielo come in terra e in acqua".
Dieci brani nel nuovo lavoro - I 10 brani che compongono l’album parlano di vita attraverso gli aspetti sensoriali, attraverso il corpo. Si allontanano dalla dimensione più impalpabile dello scorso album "Magmamemoria" (Disco D’Oro) per entrare in una dimensione più carnale: il dolore descritto è fisico, la gioia è provata sulla pelle, la delusione è un livido, la nostalgia un nodo in gola.
"Vivo" è la canzone di Sanremo 2023 - Tra questi brani anche "Vivo", il singolo con cui Levante torna al Festival di Sanremo dopo la hit "Tikibombom" del 2020 che ha scalato non solo le classifiche di vendita raggiungendo la certificazione Platino, ma anche quelle radiofoniche rimanendo per 5 settimane al n.1 dell’airplay. "Vivo è il racconto di un momento buio per me, il post parto - racconta la cantante - Oscillando tra stati d’animo costantemente opposti, ho desiderato ritrovare un equilibrio nonostante la depressione. Al centro del brano c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, in un elenco serrato di desideri che raggiunge il culmine in un grido liberatorio carico di tensione vitale. Riappropriarsi di mente e corpo, avere la sensazione di poterli ancora amare, nonostante la trasformazione repentina, e gioirne, significa potersi sentire ancora magicamente vivi".