Ligabue infiamma l'Arena di Verona
© Maurizio Bresciani
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Venticinque date lo porteranno nei palasport italiani fino all'1 dicembre, con una nuova sfida: una scaletta diversa ogni sera
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Ligabue infiamma l'Arena di Verona con i suoi due primi live. E' ufficialmente partito il nuovo tour con un doppio appuntamento sold-out da 11mila spettatori. Venticinque date lo porteranno nei palasport italiani fino all'1 dicembre, con una nuova sfida: una scaletta diversa ogni sera.
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"Sono un tossico da palco - ha detto Ligabue parafrasando il se stesso di 'Non è tempo per noi' - Continuamente in cerca di conferme che esiste un 'noi', un noi che sono riuscito a provocare io, e stati d'animo condivisi. Ho un bisogno costante di appartenenza, di sapere di far parte di qualcosa - anche dopo 30 anni di carriera - perché alla fine non sono mai cambiato e rimango sempre fuori posto, fuori tempo, fuori moda".
Luciano Ligabue, dopo il ricco antipasto estivo con i 100mila dei due eventi negli stadi di Milano e Roma, torna a urlare contro il cielo per il tour indoor, partito il 9 ottobre con un doppio appuntamento sold-out da 11mila spettatori l'uno all'Arena di Verona. Venticinque date che lo porteranno nei palasport italiani fino all'1 dicembre, con una nuova sfida per sé e per i suoi fidi musicisti che lo accompagnano: una scaletta diversa ogni sera.
"Mi piace l'idea che la gente che viene a sentirci si lasci sorprendere - spiega - Questa cosa che sai già tutto prima ancora di arrivare a un concerto ha un po' rotto i coglioni. Certo, non posso stravolgere del tutto la scaletta, ma abbiamo una quarantina di pezzi pronti, e ogni sera ci saranno piccoli cambiamenti. Voglio far girare tutti i pezzi del nuovo album Dedicato a noi. Nella prima data a Verona c'erano sei brani nuovi e di solito non si fa, ma le canzoni vanno aiutate. Quella che preferisco? 'La metà della mela', dedicata a mia moglie. Non necessariamente la più bella, ma quella che mi emoziona di più. Non so come, ma vorrei sorreggere questo album un po' più a lungo".
E poi il rocker svela una curiosità legata alla sua personalissima cabala, legata al numero 7, sempre ricorrente nella sua vita. "Cominceremo sette volte con sette canzoni di 'Dedicato a noi', ognuna con una intro diversa. Il sette che torna sempre… ma è davvero un caso". Il via dall'Arena dove ormai è di casa, come ammette lui stesso: "Confesso: ho una brandina lì dietro e ogni tanto mi dicono tocca a te - dice, ridendo -. Siamo vicino alla quarantina di volte, ma è sempre una magia, non ci si abitua mai a questo posto".
Ventiquattro i brani in fila uno dopo l'altro, pescati qua e là tra i quattordici album in studio in un crescendo di energia. Ci sono brani immancabili come "Piccola Stella senza cielo", "Balliamo sul mondo", "Tra Palco e Realtà", ma anche brani rimasti da parte per troppo tempo come "Viva" o "Sarà un bel souvenir". "Alcune era una vita che non le facevo. Mi conoscete, in me c'è quel senso del dovere da cattocomunista che deve far contenti tutti. E allora cerco di prendere un po' qui e un po' lì. Per ora sono rimasti fuori i brani di 'Mondovisione', e mi dispiace, sono 10 anni che è uscito e quell'anno fu un successo".
In uno show incredibilmente colorato, denso, vitale, con le chitarre sempre protagoniste e gli arrangiamenti quanto mai fedeli agli originali per una precisa scelta, poco oltre la metà dello show Ligabue spiazza tutti e chiede un minuto di silenzio nella ricorrenza della tragedia del Vajont, stessa terra veneta che lo sta ospitando. "Esattamente 60 anni fa in questo momento più o meno di questo giorno, un monte è franato all'interno di un bacino, creando un'onda si dice tra i 170 e i 250 metri di altezza. Non ci possiamo permettere di dimenticare: vi chiedo una roba che non si fa mai ai concerti. A loro, e alla nostra memoria nel momento in cui lo facciamo... La velocità dei tempi che viviamo fa accorciare la nostra memoria e questo non ce lo possiamo permettere. Viviamo di sensazioni forti, di titoli forti, e questo dà assuefazione. È un anno e mezzo che in Ucraina c'è la guerra e ci siamo abituati anche a quello. Ci isoliamo e ci stacchiamo sempre di più uno dall'altro... Mancava solo quello che si è aggiunto sabato in Medioriente. Questi anni sono veramente terribili".
Prossimi appuntamenti di ottobre: 14 e 15 ottobre Torino Pala Alpitour; 17 ottobre Firenze Nelson Mandela Forum; 20 ottobre Bologna Unipol Arena; 24 ottobre: Brescia Brixia Forum; 27 e 28 ottobre Padova Arena spettacoli Padova Fiere Pad. 7; 30 ottobre Rimini Stadium.