Insieme alla regista italiana saranno insigniti della statuetta anche Geena Davis, David Lynch e Wes Studi
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L'Academy of Motion Picture Arts & Sciences ha annunciato che tra gli Oscar alla carriera assegnati quest'anno c'è anche la statuetta per la regista italiana Lina Wertmuller. Novant'anni compiuti lo scorso 14 agosto, è stata la prima donna candidata all'Oscar come migliore regista, per il film "Pasqualino Settebellezze" nella cerimonia del 1977.
I quattro premiati - oltre alla Wertmuller ci sono David Lynch, Wes Studi e Geena Davis - saranno presentati il 27 ottobre agli 11/i Annual Governors Awards dell'Academy. Novant'anni, Lina Wertmuller è stata la prima donna candidata all'Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze nella cerimonia del 1977.
"Lina Wertmuller è stata la prima donna ad avere una nomination per l'Oscar come migliore regista. Oggi l'Academy la celebra nuovamente con un Oscar alla carriera. Ne siamo felicissimi - dichiara in una nota Antonio Monda, direttore artistico della Festa di Roma - è un riconoscimento che onora la sua carriera folgorante, la personalità, il talento e lo stile inimitabile, l'intelligenza di saper ridere anche di fronte a drammi e alla situazioni di disagio". "Lina Wertmuller - conclude Monda - rappresenta un grande tesoro del cinema italiano riconosciuto in tutto il mondo, e a lei, in questo momento di festa diciamo evviva e grazie".
"Sono felice per questa notizia" commenta la regista. "Non me lo aspettavo l'Oscar, ma lo prendo volentieri", aggiunge con la solita ironia. "Mi fa piacere dedicarlo a Enrico Job, compagno di una vita e di lavoro e a nostra figlia Maria.
L'opera della Wertmuller, i suoi film di rottura negli anni '70 sono da sempre molto amati anche all'estero e sono tante le rassegne nel mondo a lei dedicate e, dopo quella di marzo a Londra, una imminente è prevista a Manchester quest'estate. Tra le tante opere - dal Giornalino di Gian Burrasca nella tv di meta' anni '60 con Rita Pavone nei panni del personaggio di Vamba agli oltre 20 film, da Storia d'amore e d'anarchia a Ninfa Plebea passando per Mimi' e Pasqualino, per Travolti da un insolito destino a Sabato, domenica e lunediì con Sofia Loren, Pasqualino Settebellezze resta il film più famoso e con esso il sodalizio con Giancarlo Giannini che per la Wertmuller ha una vera e propria venerazione oltre che rispetto. Il film ottenne una candidatura ai Golden Globe e quattro candidature all'Oscar (tra cui quella come miglior regista, prima volta in assoluto nella storia dell'Academy per una donna). E' un'apologia intelligente e feroce dell'arte di arrangiarsi e sopravvivere ad ogni costo, tipica della cultura partenopea: Giancarlo Giannini è il guappo che nella Napoli del 1936 uccide il seduttore di una delle sue sette, brutte sorelle (da qui il suo soprannome), viene rinchiuso in un manicomio criminale da cui esce come volontario di guerra per finire in un lager tedesco e diventare kapò. Inutile chiedere di tutta la filmografia qual è il suo film del cuore: Lina - come di recente ha fatto al festival di Cannes dove si è recata per presenziare al restauro di Pasqualino dal Centro sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale - risponde sempre che non lo sa e la figlia Maria aggiunge che "mai mamma lo ha detto, sono tutti suoi figli".