Sul palco dal 14 al 19 ottobre Stefano Annoni, Gabriele Genovese e Simona Migliori
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Teatro Linguaggicreativi debutta con la sua nuova produzione "Che poi domani piove (ancora)”. Non lo fa però nella sua sede storica, "colpita" e danneggiata dagli ultimi temporali, e attualmente chiusa, bensì ospite del Teatro della Contraddizione, che ha accolto generosamente, come i veri "teatranti" sano fare, la compagnia per alcuni eventi e spettacoli. "Che poi domani piove (ancora)”, firmato dal regista Paolo Trotti e in scena dal 14 al 19 ottobre, vede sul palco Stefano Annoni, Gabriele Genovese e Simona Migliori.
Uno spettacolo (coproduzione Linguaggicreativi e Teatro San Teodoro, con il sostegno di Industria Scenica e il Patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano) e un testo, nel cui processo di genesi e produzione, Trotti ha voluto dare spazio alla parola. Al verbo, come spiega lui stesso. E all'azione. "Solo in un secondo tempo, quando la struttura commedia era ben delineata, ho approfondito quei temi – la paternità, la fratellanza, la famiglia allargata, la famiglia disfunzionale – che il testo mi aveva offerto per parlare del nostro tempo".
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E proprio il nucleo familiare e umano, fulcro di legami disfunzionali, tradimenti e senso di colpa, è il fil rouge dello spettacolo, che a un ritmo accelerato, lavora sullo stereotipo del film di rapina e gioca con gli estremi comici e drammatici tipici del genere.
Due fratelli si ritrovano dopo anni per fare una rapina, hanno bisogno di soldi per liberare il padre in prigione. Una piccola banca dell’hinterland è l’obiettivo del colpo. Facile, poca gente in giro, rischio basso. La rapina riesce ed è proprio allora che l’ingranaggio perfetto comincia a scricchiolare. Come nelle migliori famiglie. Le alleanze nascono e muoiono nel giro di poche ore. Vecchi rancori familiari tornano alla luce. Tutti sono traditori di tutti. Non ci sono innocenti.