L'INTERVISTA A TGCOM24

Lo chef-rock dell'Home Festival: "La zuppa è l'aperitivo degli artisti"

Daniele Cauduro sforna insieme ai suoi collaboratori dai 400 ai 500 pasti al giorno per i cantanti e le band della kermesse trevigiana. Ecco quali sono le loro abitudini alimentari, tra i minestroni e lo zenzero

di Andrea Ferrario
12 Set 2017 - 14:52
 © daniele-cauduro

© daniele-cauduro

Originario del Canada, si è trasferito in Italia nel 1986 per amore della cucina, e da allora non ha più lasciato il nostro Paese. Lui è Daniele Cauduro, 52 anni, e di professione fa lo chef. Instancabile tra i suoi fornelli, per una settimana all'anno decide di rendere il suo lavoro ancora più rock: tra i 400 e i 500 pasti richiesti giornalmente dagli artisti e i loro staff presenti all'Home Festival di Treviso c'è sempre il suo zampino.

A Tgcom24 Daniele Cauduro rivela le preferenze culinarie di alcune band che hanno solcato i nove palchi dell'ottava edizione della kermesse trevigiana. "Per i Justice ho preparato una colazione intercontinentale, mentre i Duran Duran hanno mangiato in camerino. Cosa? Verdura di tutti i tipi e molta frutta". Ma gli artisti che si sono esibiti all'Home Festival hanno apprezzato soprattutto il buffet, "super-rifornito di cibi freschi".

Prima di salire sul palco per l'esibizione serale, si è soliti pensare che le band si abbandonino ai piaceri dell'alcol. Non è proprio così: "L'aperitivo degli artisti è... la zuppa. La prendono esattamente come il nostro spritz da bar, per rilassarsi e poi assaporare tutte le altre pietanze". E non è tutto: "Mangiano minestroni, in ciotoline, e la crema di piselli. Richiedono poi nei camerini molto zenzero crudo, di cui sono ghiotti".

Qualche nome? "Le zuppe sono molto amate dagli artisti britannici e americani. Tra gli italiani, Elio (di Elio e Le Storie Tese) e Samuel dei Subsonica. Con i Simple Plan, invece, mi sono fatto delle belle chiacchierate mentre avevano tutti in mano la loro ciotolina con il minestrone. Essendo canadesi come me... possiamo dire che giocavano in casa".

In ogni caso, la necessità di mantenersi leggeri in vista del concerto influisce decisamente sull'alimentazione: "Gli artisti stranieri vanno matti per la pasta, ma non c'è molto tempo. Le due-tre ore prima di salire sul palco passano molto velocemente. La mia sensazione è che vorrebbero mangiarsi un gran piatto di pasta, ma sanno che si devono regolare".

Anche se incontra molti musicisti di fama internazionale, Daniele non stringe con loro una vera e propria amicizia, dato che il suo pensiero "è rivolto totalmente alla cucina. Il backstage è un luogo dove gli artisti devono sentirsi a proprio agio. Non seguiamo i loro orari di svago, perché è giusto che si rilassino". Oltretutto, il tempo per socializzare è davvero poco, considerando che lo chef e i suoi collaboratori lavorano praticamente "dalle 6 del mattino fino a mezzanotte".

Tornando alla sua vita, lo chef dell'Home Festival - che ha un accento particolare, a metà tra quello trevigiano e l'americano - racconta perché ha deciso di trasferirsi nel nostro Paese: "La cucina italiana è tra le migliori al mondo, se non la migliore... è la più completa". Daniele ha comunque sempre avuto un legame stretto con l'Italia: "Mia madre è originaria del Friuli-Venezia Giulia, mio papà è nato a Treviso. Sono emigrati giovani in Canada, dove sono nato e cresciuto". E aggiunge: "Ora abito a un'ora dalla laguna di Venezia. Cosa vuoi di più dalla vita? Ci sono canadesi che mettono via soldi per cinque o sei anni per venire un paio di settimane in Italia".

Nonostante sia chef di una delle più importanti kermesse musicali nazionali, Daniele dice di essere "ancora qui per imparare, anche a 52 anni". E ha un sogno nel cassetto: "Il massimo sarebbe avere all'Home Festival i Rolling Stones. Non saprei però cosa preparare, dovrei fare un po' di ricerca e vedere cosa abbiamo di fresco. Ma, onestamente, mi butterei sulla carne".

Il "secret show" nel suo bar - Quando non cucina per gli artisti di fama mondiale, Daniele Cauduro è l'apprezzato chef dell'Home Rock Bar, situato in zona Fonderia a Treviso. "Sono lì dal 2008, quando è stato aperto. Ecco perchè ho poi avuto l'occasione di cucinare anche per l'Home Festival", spiega. E proprio nel locale in cui lavora, il prossimo 15 settembre sarà ospite uno dei protagonisti della sfortunata data dell'1 settembre della kermesse trevigiana. I concerti previsti per quel giorno erano stati annullati dopo le forti piogge (con tanto di vento) della nottata precedente, che avevano reso l'area del festival pericolosa per gli spettatori.

Come aveva già annuciato il fondatore dell'Home Festival Amedeo Lombardi, torna dunque a Treviso un artista che avrebbe dovuto esibirsi sul palco principale proprio in quella data. La sua identità, come in un qualsiasi secret show che si rispetti, verrà svelata al pubblico la sera stessa dell'evento.

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