Pardo d’oro a "Mantagheye bohrani" (Critical Zone) di Ali Ahmadzadeh. Ecco tutti i premi dell'edizione
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Si è chiusa la 76esima edizione del Festival di Locarno. Il tormentato e drammatico film iraniano "Mantagheye Bohrani" (Critical Zone) ambientato in una Teheran notturna e semi deserta, popolata solo delle anime più perse e sofferenti, ha vinto il Pardo d'oro per il miglior film. La pellicola è stata girata clandestinamente, senza l'autorizzazione del regime iraniano, usando persone reali e non attori, nascondendo la macchina da presa o ingegnandosi a usarla con molte limitazioni.
Il palmarès dell’edizione ha incoronato Mantagheye bohrani (Critical Zone). "Girare questo film è stata una ribellione", ha detto prima di sapere della vittoria Ali Ahmadzadeh che lo ha scritto, diretto e montato e "farlo vedere è una vittoria ancora più grande".
Il premio speciale della giuria dei Comuni di Ascona e Losone è andato a "Nu aștepta prea mult de la sfârșitul lumii" (Do not expect too much from the End of the World) di Radu Jude. Il Pardo per la migliore regia della Città e della Regione di Locarno è stato assegnato a Maryna Vroda per "Stepne". Premiati con il Pardo per la migliore interpretazione Dimitra Vlagopoulou per "Animal" di Sofia Exarchou e Renée Soutendijk per "Sweet Dreams" di Ena Sendijarević. Menzione speciale per "Nuit obscure - Au revoir ici, n'importe où" di Sylvain George.
L'Italia, con il film "Procida" realizzato dai partecipanti del Film Atelier Procida, ha ottenuto una menzione speciale per il Pardo Verde Ricola che individua lungometraggi e cortometraggi che mettono in luce tematiche legate al rapporto tra l'uomo e l'ecosistema. Tra i premi collaterali, al film "Patagonia" di Simone Bozzelli va il premio ecumenico messo a disposizione dalla Chiesa evangelica riformata e dalla Chiesa cattolico romana svizzera. Il premio della terza Giuria Giovani, designata tra i partecipanti all'iniziativa Cinema e Gioventù promosso dal Festival Castellinaria, è stato assegnato al miglior cortometraggio del Concorso internazionale Pardi di Domani, va a "Z.O." di Loris G. Nese.
Piazza Grande ha fatto da cornice all’evento con la sua proposta aperta e popolare, segnata dalle risate del titolo di apertura, "L'Étoile Filante", dall’emozionante ritorno di Ken Loach con "The Old Oak", dall’immersione nella natura di Luc Jacquet, dalle premiazioni di figure chiave del cinema mondiale come Pietro Scalia, Tsai Ming-liang e Marianne Slot. Con 214 film in programma e 466 proiezioni, anche le sale del Festival si sono riempite, grazie a un Concorso internazionale che ha dato spazio a ogni genere cinematografico e permesso di comprendere meglio il nostro presente, ma anche grazie all’audacia del Concorso Cineasti del presente e dei Pardi di domani, alla ricchezza degli scambi avvenuti durante le Conversazioni aperte al pubblico e, infine, alla Retrospettiva, che ha fatto scoprire e assaporare le mille tinte cromatiche del cinema popolare messicano.