La showgirl è in scena al teatro Arcimboldi di Milano fino al 10 dicembre con il musical che si ispira alla fiaba persiana di Turandot. Tgcom24 l'ha intervistata
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Una regina feroce, capace di far tagliare la testa ai suoi pretendenti che non riescono a risolvere i tre enigmi necessari per averla in sposa. E' la storia di Turandot, che ispirò anche Giacomo Puccini e che ora arriva in teatro in una nuova forma, nel musical "La regina di ghiaccio". Protagonista è Lorella Cuccarini. "E' un personaggio complesso, cattivo per un incantesimo ma alla fine buono - dice a Tgcom24 -. Che fatica interpretarlo!".
Lo spettacolo è in scena al teatro Arcimboldi di Milano fino al 10 dicembre e poi sarà in tournée fino a fine febbraio nel resto d'Italia. Dopo i panni della madre Gothel di Rapunzel la Cuccarini torna a mettersi in gioco con un ruolo dalle sfaccettature tutt'altro che tranquillizzanti. Il musical è stato ideato e diretto da Maurizio Colombi, che si è ispirato alla fiaba persiana da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini. "E' una libera interpretazione - spiega la Cuccarini -. Colombi ha preso spunto dalla fiaba e ha inserito anche degli elementi puramente fantastici, in un impianto che di per sé era già molto appassionante".
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Turandot è una crudele e malefica regina, vittima di un incantesimo, nel cui regno gli uomini sono costretti ad indossare una maschera per non incrociare il suo sguardo. Solo colui che sarà in grado di risolvere tre enigmi potrà averla in sposa. Riuscirà il Principe Calaf, interpretato da Pietro Pignatelli, a sciogliere il cuore di ghiaccio della regina con il calore e il fuoco del suo amore? "Se guardiamo cosa accade nella prima parte dello spettacolo la madre Gothel di Rapunzel fa sorridere, Turandot è davvero malvagia - dice -. Anche se questa cattiva ha una sua spiegazione. In questo caso è finita sotto scacco di tre streghe che le hanno fatto un incantesimo. Resta il fatto che è davvero feroce, capace di far tagliare la testa ai suoi pretendenti che non riescono a risolvere i tre enigmi".
Questo personaggio però è più complesso, presenta lati persino contrastanti.
E' un personaggio singolare e interessante da portare in scena per questa sua duplicità. C'è sicuramente la componente malvagia ma poi c'è anche il lato romantico e persino fragile di Turandot. Un aspetto che emerge quando il principe Calaf scopre il modo di rompere l'incantesimo. E' un personaggio divertente ma anche faticoso.
Qual è stato l'aspetto che ti ha dato più difficoltà?
Incarnare questa bipolarità non era semplice, entrare in un personaggio che parte in un modo e deve in qualche modo raccontare al pubblico la propria evoluzione, mantenendo una chiave che deve essere sempre divertente, emozionante, non è stato facilissimo. Devi comunque dare coerenza. E anche fisicamente ti mette alla prova, tanto più che questo è uno spettacolo impegnativo, non solo per me ma per tutti i cantanti in scena. Siamo venti persone, tra attori e acrobati, e c'è moltissimo talento.
Dici Turandot e il pensiero corre inevitabilmente a Puccini. Le musiche hanno qualche rapporto con la sua opera?
Sono tutte nuove e inedite e trovo sia stato fatto un grandissimo lavoro. E' un bel mix tra stili, uniti con grande eleganza. Maurizio Colombi riesce a fare il nazionalpopolare nel senso più alto del termine. Però naturalmente all'interno di questo mondo non mancano delle citazioni pucciniane. Magari le riescono a cogliere solo gli appassionati melomani ma possono anche essere uno spunto per far scoprire quel mondo a chi non lo conosce.
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E come ve la siete cavata con il "Nessun dorma"?
Il "Nessun dorma" è legato a filo doppio con la Turandot. E' l'aria più famosa. L'abbiamo interpretata in una chiave molto intensa, trasformandola in un duetto, anche se il pezzo forte rimane quello di Calaf, interpretato da Pietro Pignatelli. Ma parte come un duetto d'amore. E' una chiave talmente diversa dall'originale che non lo intacca. Insomma, si trovano degli assaggi fatti con moltissimo rispetto.
Negli ultimi anni sembri aver imboccato una serie di ruoli che si rivolgono soprattutto al pubblico giovanissimo. Come mai?
Per me è stato un grande ritorno. Io ho sempre avuto un pubblico molto vasto di bambini, sin da programmi come "Paperissima" o "Buona domenica". Spesso mi vengono a trovare a teatro persone che dicono di essere cresciute con le mie trasmissioni. E' un pubblico che adoro: i bambini non hanno filtri, vergogne e nemmeno limiti. Ti dicono in maniera schietta e chiara quello che amano. Riavvicinarmi a quel pubblico, grazie alle scelte teatrali che ho fatto, è stato bellissimo per me.
Hai nominato la televisione: al momento hai due spettacoli in teatro, questo e la commedia "Non mi hai detto più ti amo" con Giampiero Ingrassia. Inoltre hai fatto da doppiatrice per il film di "My Little Pony". Per il capitolo televisivo sembra non esserci più spazio...
La televisione continuo ad amarla molto però sono anche una persona che non scalpita per essere in tv a tutti i costi. Alle volte si segnala più l'assenza che non la presenza per cose di poco spessore. In questo momento stare a teatro con due spettacoli così diversi e così importanti e avere anche l'opportunità di fare un'esperienza cinematografica mi dà modo di vivere un momento bellissimo anche senza televisione.
PER INFORMAZIONI E VENDITA:
Teatro Arcimboldi
Viale dell'Innovazione 20 - 20126 Milano
Biglietteria:
Telefono: 02.641142212 dal lunedì al venerdì ore 14-18
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www.lareginadighiaccioilmusical.it