Luca Bianchini: "Da Scamarcio a Ninella, i segreti di Io che amo solo te"
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Lo scrittore racconta a Tgcom24 il dietro le quinte del film di Marco Ponti che sta sbancando il botteghino
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Dopo il libro, "esploso tra le mani", il film "Io che amo solo te" ha confermato il grande successo. Lo scorso weekend la pellicola di Marco Ponti, tratta dal best seller di Luca Bianchini, ha sbancato il botteghino piazzandosi al primo posto davanti a "Suburra". A Tgcom24 lo scrittore racconta il dietro le quinte: "Scamarcio è stato il primo nostro tassello, Ninella è stata una bellissima scoperta...".
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Luca, partiamo dal successo, te lo aspettavi?
Sinceramente no, ma ci speravamo. E' un film trasversale, che piace ai bambini, alle famiglie, ai ragazzi. Mi piace pensare che sia stato il pubblico a volerlo, è stata la vittoria della piccola sala di provincia. E' un film sulle possibilità della felicità. Tutti hanno diritto di essere felici. C'è il grande amore adolescenziale e non ci sono stereotipi, chi sembra gay non lo è, chi lo è ha difficoltà a parlarne con i familiari...
Come hai trasformato il libro in film?
Lo volevano cinque produttori e alla fine ho scelto un mio amico, essendo un sogno non richiesto. Marco era stato determinante con i suoi consigli durante la stesura del libro. Durante le riprese avevamo un motto: 'Il libro ha ragione'. Ogni volta che provavamo a dire qualcosa di diverso, tornavamo sempre al libro, che per noi è stato un po' come una scrittura sacra. Orlando ad esempio è di Bari e non poteva arrivare da Milano...
A proposito di Orlando, non gli avete dato poco spazio?
Nel libro è più presente, come tutti gli altri, ma anche nel film non lo dimentichi: anzi è l'unico tra tutti gli attori in scena che ha l'assolo. La verità è che è stato difficile tradurre in meno spazio alcuni sentimenti che hanno bisogno di più tempo. Come la simpatia di Pascal evidenziata in due pennellate e in un colpo d'occhio...
Ninella come è stata scelta?
Come nel libro, è stata una scelta romantica. E' una outsider, abbiamo voluto una attrice non famosa perché solo una artista non famosa poteva fare una vera Ninella. E ci siamo innamorati del cuore di Maria Pia.
Scamarcio e Chiatti, invece?
Riccardo è stato il primo tassello, lo volevamo a tutti i costi. Siamo andati a casa sua e secondo me gli è piaciuto subito. E' stato molto presente, puntuale, esigente. Ha dato molto anche in contributi: la scena della Vespa che apre il film è una idea sua... Laura è stata una conseguenza naturale. Sono così affiatati. Si conoscono da una vita e si vogliono molto bene.
Che clima si è creato sul set?
A Ponti ho chiesto di pensare a una festa di matrimonio. Così la Littizzetto e Ninella andavano fuori a cena insieme... E' stato molto bello e conviviale.
Una scena che vi è dispiaciuto tagliare?
Quella in cui Ninella fa una scenata alla zia Dora prima di salire in macchina e in cui urla 'bastaaaa' perché la zia continuava a dire le cose che non andavano bene del matrimonio. L'abbiamo tagliata ma la ritroverete nel dvd.
Il seguito del libro, "La cena di Natale", diventerà un altro film?
Ci stiamo ragionando. Siamo tutti già gasati...