L'artista lancia il nuovo album e a marzo parte il nuovo tour nei club italiani e in sette città europee
di Santo PirrottaM¥SS Keta ci mette un "Punto". Alla sua maniera, senza compromessi. Il nuovo album di 11 tracce è così, "essenziale", con testi forti, dove ogni parola è pesata, e i suoni sono "sporchi". La ragazza di Porta Venezia non ha perso le vecchie abitudini, occhiali neri scuri e mascherina di ordinanza, è più sincera che mai, viscerale. Alza l'asticella, sfoga la sua rabbia contro le ingiustizie e si gode la sua vendetta con la musica. Niente Sanremo ("Non ho trovato la canzone giusta", ndr), da marzo sarà la volta di un nuovo tour che la vedrà calcare i palchi dei club italiani (fedele a se stessa, non ha avuto la tentazione dei palazzetti) e di sette città europee: "Quelle in cui sento di essere amata".
"Ho voluto essere essenziale - spiega - nella ricerca dei temi e in quella testuale, mi sono impegnata perché i testi fossero forti. Ho cercato di fare un lavoro di fino, molto intenso, anche emotivamente. Mi sono tenuta libera negli argomenti da trattare, fornendo emozioni e sensazioni dal mio punto di vista sul mondo contemporaneo, perfido e crudele, che tira spesso fuori la parte peggiore di noi. E' un album che nasce dall'emozione più primitiva".
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M¥SS Keta confessa che l'ispirazione arriva dal paragone con la lava incandescente che fa Elena Ferrate nel suo libro "La Frantumaglia". "Elena Ferrante per me è una dea - ammette - lungi dal paragonarmi, il suo è approccio che ho voluto seguire: meglio essere sinceri con sé stessi e tirare fuori quello che c’è di negativo in noi, piuttosto che ricorrere a quello che potrebbe essere accogliente verso il pubblico ma che non soddisfa. Mi soddisfa di più avere un album che mi rende orgogliosa di me stessa e che mi faccia sentire onesta con me stessa". Non solo. Le ispirazioni arrivano anche dalle immersioni in libri come "Super Eliogabalo" di Alberto Arbasino.
Il disco non ha un titolo fatto di parole ma di un solo simbolo, quello di un punto (.). "E' il mio punto di vista senza filtri sul mondo - spiega -. E' un punto che determina, definisce e chiude, ed è una fine ma anche un nuovo inizio, un’affermazione totale che non chiede spiegazioni e non vuole compromessi. Il punto è il più piccolo segno grafico ma può avere dentro di sé una forza dirompente. Inoltre, è entrato nel linguaggio quotidiano come metafora di tante cose e mi piaceva il fatto che in questo piccolo segno ci fossero tanti significati". Anche la cover come il titolo, è provocatoria, in pieno stile Myss Keta: sdraiata su una Fiat Punto rossa.
L'album è anche frutto di un percorso di ricerca tra suoni e produzione, tra influenze fidget house, synthpop, tecktonik, dal mondo sonoro electroclash di Miss Kittin e Felix da Housecat, con ispirazioni fortissime dalla dance di Gigi D’Agostino e melodie di Crystal Castles: "E' un suono 'dirty' - spiega Myss Keta - e questa sporcatura sonora ci ha aiutato a dare il giusto tappeto sonoro a una certa emotività che ribolle e che non è completamente definibile".
L’artista aveva annunciato che non ci sarebbero stati feat, ma alla fine uno c'è. Sulle note di "Vendetta", canzone contro tutte le ingiustizie, spunta infatti la voce di Vera Gemma. "Ci siamo conosciute mentre lavoravo all'album e ci siamo subito trovate. Abbiamo delle passioni in comune e non hanno a che fare con l'uncinetto. È un brano il cui testo è scritto a quattro mani da due donne passionali".
Tra i brani manifesto spicca "Les Misérables", caratterizzato da un coro di voci bianche, che rimanda al celebre romanzo di Victor Hugo: "Il coro dei bambini mi sembrava il tappeto sonoro più indicato per raccontare i miserabili di oggi. Dai tempi di Hugo all'epoca moderna, sono cambiati: oggi sono quelli che per 15 secondi di fama, per quel momento fittizio di godimento sui social, vanno contro i loro valori e mostrano le parti più grette e basse di sé stessi... in questo mondo crudele ognuno di noi è stato miserabile per qualche momento".
A marzo 2025 per Myss Keta sarà poi tempo di tornare in tour, con una carrellata di appuntamenti la cui prima tappa è prevista l'1 marzo al Trabendo di Parigi. Sarà poi la volta del Melkweg di Amsterdam, l'Hotel Shanghai di Essen , l'O2 Academy Islington di Londra, del Flex di Vienna, dell'Im Wizemann di Stoccarda e dell'Huxleys di Berlino. E poi i club italiani, il 5 aprile al Cieloterra di Roma, continuando l'11 aprile al Link di Bologna, il 12 aprile all'Hall di Padova, il 21 aprile all'Eremo di Molfetta (BA), il 24 aprile al Tenax di Firenze, per concludere l'8 maggio all'Alcatraz di Milano. "Amo la parte performativa di questo lavoro e quando porto in vita le canzoni è come si arricchissero di nuova linfa - confessa -. Mi mancavano i club e volevo ritrovare quella dimensione. Sia l'album sia la scaletta sono molto adatti al club e a quel momento energetico. Ci tenevo".