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L'attivista pachistana al Toronto International Film Festival per la premiére mondiale di "Haenyeo: The Last Guardians of the Sea"
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Malala Yousafzai ha fatto il suo debutto da produttrice cimentandosi in un documentario. La Nobel per la Pace pachistana è apparsa sul red carpet del Toronto International Film Festival per la premiére mondiale di "Haenyeo: The Last Guardians of the Sea". Si tratta del primo progetto di Extracurricular, la società di produzione di Malala, e racconta la storia di Haenyeo, una comunità di donne pescatrici sudcoreane. "Voglio poter condividere storie di donne e ragazze e voglio portare avanti le registe e le scrittrici, e questa società di produzione è quell'opportunità e non vedo l'ora di lavorare con altre donne e ragazze incredibili", ha spiegato.
Il documentario è diretto da Sue Kim ed esplora la cultura delle Haenyeo, le sommozzatrici della provincia sudcoreana di Jeju, dedite alla raccolta di molluschi, alghe e altre forme di vita marina, rappresentative della struttura familiare semi-matriarcale della provincia stessa. Queste donne sono purtroppo le ultime rappresentanti di quella cultura e anche a causa del riscaldamento globale e dell'inquinamento delle acque, questa pratica potrebbe essere presto estinta. "Ho creato la mia compagnia di produzione per offrire alle donne e alle comunità sottorappresentrate una piattaforma su cui raccontare le loro storie - ha detto Malala -. Sono consapevole del potere della narrazione perché è il modo con cui ho iniziato a fare attivisti all'età di undici anni. Ho cominciato a raccontare la vita sotto i talebani. Una volta che la tua voce viene ascoltata in tutto il mondo, le possibilità sono illimitate".
"Sue Kim, questa regista straordinaria, aveva incontrato queste donne incredibili, le Haenyeo, in Corea del Sud, e voleva raccontare la storia di una delle poche società matriarcali al mondo, dove le donne possono stare sott'acqua per due o tre minuti (per pescare). Sono una grande fonte di ispirazione, sono amorevoli e ci danno un messaggio di umanità condivisa", ha aggiunto Malala. "Si prendono cura l'una dell'altra, si supportano tantissimo e ho imparato molto da loro. E hanno deciso di diventare attiviste all'età di 80 e 90 anni. Ciò che ho imparato da loro è che non ti devi mai arrendere, puoi essere un'attivista a qualsiasi età. Se sai che ci sono problemi che incidono sulla tua vita, devi parlare apertamente. Ho potuto creare dei legami con loro in tanti modi, anche con il loro attivismo", ha concluso il Premio Nobel.