Con i ragazzi i due cantanti si sono lasciati andare a curiosità sulle rispettive carriere, senza risparmiare dettagli intimi e personali
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Con Maninni e Moreno la musica è protagonista a Giffoni Film Festival. Il primo, reduce dalla sua prima volta al Festival di Sanremo, dove con la ballad "Spettacolare" si è fatto conoscere dal grande pubblico. Il secondo invece, ancora ben saldo nella memoria del pubblico mainstream per la sua vittoria nel talent show Amici di Maria De Filippi, edizione 2013, e riconosciuto dai più come il primo artista a sdoganare l’arte del rap freestyle in un contesto come quello televisivo. Con i ragazzi di Giffoni, Maninni e Moreno si sono lasciati andare a curiosità sulle rispettive carriere, senza risparmiare dettagli intimi e personali, quelli che rimangono fuori dai riflettori dello spettacolo, con momenti di ironia e divertimento.
Il cantautore è stato ospite del Giffoni Music Concept l'anno scorso portando in piazza Lumière la sua musica: "Lo scorso anno ebbi l’occasione di suonare davanti a persone incredibili - ha ricordato l’artista, da poco tornato nell’airplay radiofonico con il suo ultimo singolo 'Amore gourmet' -. Questa volta mi sento qui in veste di ‘professore’ per parlare con tutti voi. Nonostante il contesto diverso, è sempre bello tornare a Giffoni".
Prima volta invece per Moreno, che alla platea di Impact! ha detto: "Non è un luogo comune: credo fermamente che i giovani siano il futuro. È grazie a voi, al vostro supporto, che continuiamo a cantare. Il vostro giudizio è per noi fondamentale". Diversi sono stati i temi trattati da Maninni e Moreno con i partecipanti all’incontro: dal supporto familiare, in un mestiere tanto affascinante quanto complesso come quello del musicista, alla musica che passa sulle piattaforme e in televisione.
Tra i temi più caldi, anche per il mondo della discografia stessa, quello dell’intelligenza artificiale. Maninni, a questa nuova e possibile maniera di produrre musica, aprirebbe una porta: "È un mezzo che potrebbe venirci incontro nella creazione, in pochi secondi, di una base. A patto che resti uno spunto da cui partire. C’è poi tanto altro, la costruzione di una canzone che arriva dall’istinto, dallo stomaco, e quello l’intelligenza artificiale non te lo può dare. Gli aspetti positivi ci sono, può essere di grande sostegno, ma bisogna stare attenti e non perdere di vista la verità quando si fa musica". Più critico sul tema, invece, Moreno: "Mi dà l’idea di qualcosa che va a sostituire anche del lavoro di persone, professionisti imprescindibili per chi fa musica. C’è bisogno di quell’errore nella scrittura di una canzone, c’è bisogno della ricerca di qualcosa intorno che ci liberi da un blocco. Credo che si cerchi sempre un po’ di agevolarsi, come nel caso dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, però è necessario vivere e sentire le cose per poi portarle in musica".