Il cantante vincitore di Sanremo nel 2009 era stato bloccato dalla polizia a Milano per un furto di sei magliette dal valore complessivo di 1.200 euro
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Nuovi sviluppi nella vicenda che vede protagonista Marco Carta bloccato dalla polizia locale mentre usciva con una donna dalla Rinascente di Milano il 31 maggio, per un furto di sei magliette dal valore complessivo di 1.200 euro alle quali erano state staccate le etichette antitaccheggio. Il pm di Milano Nicola Rossato ha firmato il ricorso in Cassazione contro la mancata convalida dell'arresto da parte del giudice Stefano Caramellino nei confronti del cantante.
Dopo una notte ai domiciliari il giudice non aveva convalidato l'arresto del cantante, perché ad avere la refurtiva era la sua accompagnatrice, la 53enne Fabiana Muscas.
Il giudice Caramellino nel suo provvedimento aveva ritenuto che gli "elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti" e che la "versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario". Inoltre nel provvedimento aveva parlato di "carenza di gravità indiziaria" per Carta, e di un arresto che "non può ritenersi legittimo".
I due sono in attesa del processo per direttissima fissato per settembre. Marco Carta, alla presentazione del suo nuovo album "Bagagli leggeri" e del libro "Libero di amare", è tornato a parlare del suo arresto (non convalidato): "Non ero conscio di quanto stava accadendo, sennò mi sarei dissociato o l'avrei impedito. Per il processo a settembre sono tranquillo, anzi, non vedo l'ora".