L'inventore de "Lo Zoo di 105" è a Taranto sul set del film "The Tracker" con Dolph Lundgren
di Santo Pirrotta© francesca-cassaro
Altro che grezzo, volgare e ignorante. Marco Mazzoli sveste i panni dell'istigatore dello Zoo di 105 e si trasforma in un poliziotto buono. Che impugna le armi per combattere i corrotti. Ma non è solo. Anzi. L'irriverente deejay ha al suo fianco Dolph Lundgren, l’Ivan Drago di Rocky e del famoso "ti spezzo in due". E sì, perché come racconta a Tgcom24 ha lasciato la sua Miami per Taranto, dove sta girando come coprotagonista il film internazionale "The Tracker".
Marco, come ti sei ritrovato sul set di questo film?
Ci vuole tanta fortuna. E' stato un po' come trovarsi nel momento giusto, con la persona giusta. Nel 2016 avevo fatto il film sullo Zoo e lo stesso produttore ora era alla ricerca di un attore che potesse ricoprire questo ruolo e ha pensato a me. Il regista era un po' scettico. L'ultima parola era di Dolph e mi ha scelto.
Qual è il tuo ruolo?
Sono un poliziotto buono, che a un certo punto fa una crociata contro i colleghi corrotti, impugnando anche armi, non so più quanta gente ho ammazzato, per aiutare un uomo (Lundgren, ndr) al quale dieci anni prima hanno rapito moglie e figlia in Italia.
Cosa si prova a recitare al fianco di attori importanti come appunto Dolph?
E' una sensazione strana. Il primo giorno in cui sono arrivato a Taranto pensavo di avere almeno 24 ore per prepararmi, invece Dolph mi ha voluto vedere subito perché aveva riscritto una scena e l'ha voluta fare al momento, non ci eravamo ancora visti. Mi sono detto 'sono rovinato'. Mi sono trovato davanti questo mostro del cinema americano, abbiamo provato ed è andata bene.
Cosa c'è di te in questo personaggio?
Tante similitudini, il 99 per cento delle persone che mi conosce per lo Zoo pensa che io sia un grezzo, volgare, ignorante... Sono sempre stato visto come una macchia nera, un po' come vengono visti alcuni poliziotti, c'è sempre qualcuno che pensa che siano corrotti. Invece io sono il contrario come Marco Mazzoli e sono il contrario come sbirro nel film. Esce la parte buona, la parte più sensibile e onesta.
E' una esperienza che replicherai?
L'amore della mia vita è la radio e non la potrei mai abbandonare. I tempi del cinema sono lunghissimi e non sono abituato. Sono sempre in azione, quando non vado in onda in radio è come non vedere mio figlio. Mi piace molto scrivere più che interpretare, ma chissà... L'importante è divertirsi.
Marco perché oggi tutti voglio fare la radio?
E' un mezzo che ha un grosso pregio, dura in eterno. Ci metti talmente tanto ad arrivare a un risultato importante e altrettanto tanto tempo a perderlo. E' un lavoro sicuro se sei bravo e porti risultati. Guarda Fiorello alla fine non ce la fa a stare lontano ed è tornato on air. La radio è magica, la sfida è bucare senza che ti vedano.