Il cantante, reduce dall'Eurovision, pubblica l'album che chiude la trilogia "Materia" ed esce anche con un nuovo singolo con Elodie. E adesso lo aspettano gli stadi...
© Andrea Bianchera
Marco Mengoni presenta il suo nuovo album "Materia (Prisma)", in uscita il 26 maggio e ultimo di una trilogia con "Materia (Terra)" e "Materia (Pelle)", e lancia la sua sfida sui diritti civili a partire dalla bandiera arcobaleno sventolata sul palco dell'Eurovision. "L'ho fatto perché volevo ricordare all'Europa che in Italia non siamo da meno su certi temi - dice - e che tanti italiani sono molto più aperti mentalmente rispetto alla paura che c'è su questi temi".
Per Marco Mengoni questo è un anno davvero speciale, quello della consacrazione definitiva di un artista che comunque nell'ultimo anno e mezzo ha cambiato passo. La pubblicazione della trilogia "Materia" è stato il trampolino per una serie di traguardi che hanno confermato il suo status nel panorama musicale italiano. La prima volta negli stadi l'anno scorso, a Milano e Roma, è stato un trionfo che ha consentito la programmazione di un vero tour che lo attende tra poco. Poi la seconda affermazione al Festival di Sanremo e ancora un quarto posto all'Eurovision Song Contest di Liverpool che pochi alla vigilia avrebbero pronosticato, anche perché quella di Mengoni era una delle poche "canzoni" vere all'interno di un'edizione in cui ha prevalso il "baraccone" e la voglia di stupire.
Ma in quel contesto Marco Mengoni ha fatto parlare di sé non solo con la musica ma anche per il suo sventolare sul palco una bandiera arcobaleno. "Portare quella bandiera all'Eurovision, simbolo di incisività, mi è venuto istintivo - dice -. Sapevo che era un palco importante, che è uno spettacolo che vedono in tanti ed ero lì a rappresentare l'Italia. La nostra società sta facendo dei passi indietro che non voglio che faccia, ma io quello che penso l'ho detto lo stesso. Ma basta aver paura di dire certe cose, l'Italia è un paese molto più aperto di quanto si pensa".
Insieme al nuovo album esce anche il singolo "Pazza musica" che vede Marco Mengoni ed Elodie per la prima volta insieme in un progetto discografico e si candida a diventare uno dei pezzi portanti dell'estate 2023. Il brano, scritto da Paolo Antonacci, Davide Petrella, Davide Simonetta e Stefano Tognini (Zef) è un inno alla libertà che ci accompagnerà per tutta la prossima estate, un invito ad assaporare il piacere di lasciarsi andare, abbandonando le preoccupazioni quotidiane. Il videoclip, girato a Milano con la regia di Roberto Ortu, già dietro la macchina da presa di tutti i video che hanno accompagnato il progetto "Materia", regala al brano un immaginario anche visivo di libertà e spensieratezza, richiamando l’’attitudine tipica del block party che, attraverso la musica e il divertimento, crea un momento di forte aggregazione e comunione.
"C'è dentro tutto quello che immaginavo - dice Mengoni del suo nuovo album che completa la trilogia -. E ho scelto l'immagine del Prisma che è un oggetto magico: filtra la luce bianca per restituire tutti i colori che la compongono. Io ho cercato di fare la stessa cosa, mettendoci dentro tutte le idee e le riflessioni che mi sono arrivate in 34 anni di vita e in 13 di carriera: gli spunti sulla società, sull'essere umano, sulle relazioni, sulle emozioni. Un disco pregno di significato e di amore". L'obiettivo è stato "mostrare una visione filtrata di quel che la natura umana mi ha mostrato". E come il prisma anche "l'uomo ha la capacità di assorbire esperienze, filtrarle e scomporle per analizzarne ogni possibilità e ogni significato. Con una differenza: l'uomo ha una coscienza, il prisma no".
In "Prisma" si parla di diritti da vari punti di vista. "The damned of the Earth" è un brano con un chiaro riferimento alla piaga del caporalato, alla violenza e alla disumanità che si porta dietro con in chiusura la registrazione della voce di Nelson Mandela, figura simbolo della battaglia e della lotta per la pace e l'uguaglianza. "Più che un pezzo politico, un pezzo sull'uguaglianza e sui diritti per tutti - spiega Mengoni -. Sono temi di cui si è raccontato tanto anche in passato e se le cose non stanno cambiando, bisogna continuare a scrivere e urlare. Sono cresciuto, ho le idee chiare su chi voglio essere e in che società voglio vivere: mi aspetto un mondo più aperto e inclusivo. So che non basta una canzone, che non è una bacchetta magica, ma è quello che io vedo tutti i giorni, quello che vivo".
Marco Mengoni quest’estate sarà live negli stadi a Bibione (17 giugno), Padova (20 giugno) Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno - SOLD OUT), Bologna (1 luglio - SOLD OUT), Torino (5 luglio), Milano (8 luglio - SOLD OUT) e il 15 luglio al Circo Massimo per il gran finale. I live in italia anticipano il primo tour nei grandi spazi europei in programma il prossimo autunno a Barcellona (18 ottobre al Sant Jordi Club), Bruxelles (21 ottobre al Forest National), Amsterdam (23 ottobre all’AFAS Live), Parigi (25 ottobre allo Zénith Paris), Francoforte (27 ottobre presso Jahrhunderthalle), Vienna (29 ottobre al Gasometer), Zurigo (31 ottobre presso Hallenstadion) e Monaco (2 novembre all’Olympiahalle).