BRANO CULT DI NATALE

Mariah Carey, archiviato il processo per il presunto plagio di "All I Want for Christmas is You"

Il cantautore che l'accusava ha ritirato la sua denuncia... intanto lei lancia il suo nuovo video natalizio

04 Nov 2022 - 04:30
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Mariah Carey non è più accusata di violazione del copyright per la sua mega-hit natalizia del 1994, "All I Want for Christmas is you". Il processo per il presunto plagio del brano è stato archiviato. Il cantautore country Andy Stone, che a giugno le aveva fatto causa, sostenendo di aver co-scritto una canzone con lo stesso titolo cinque anni prima, ha abbandonato la sua azione legale.
 

Andy Stone aveva citato in giudizio la popstar a giugno in un tribunale federale di New Orleans, sostenendo di essere il co-autore di un brano con lo stesso nome e affermando che la cantante aveva sfruttato la propria "popolarità" e "stile" per farla sua. Il cantante aveva anche depositato la richiesta per un risarcimento di almeno 20 milioni di dollari.

Stone è il leader della band Vince Vance and the Valiants, che, in effetti, uscì nel 1989 con una canzone intitolata "All I Want For Christmas Is You", che dà anche il titolo al loro primo disco in studio.

Nonostante lo stesso titolo, le due canzoni sono apparse sin dall'inizio musicalmente diverse, ma Stone ha comunque insistito dichiarando che la Carey avrebbe causato confusione sul titolo senza chiedere il permesso e ricavandone "profitti immeritati". 

Adesso però il cantautore country sembra aver deciso di ritirare l'accusa e archiviare il caso, sebbene legalmente potrebbe ripristinarlo in ogni momento. 

Must in ogni playlist natalizia, la mega-hit di Mariah Carey è uno dei dischi di Natale più conosciuti di tutti i tempi.

Non è insolito che canzoni diverse abbiano lo stesso titolo e l'Ufficio per il copyright degli Stati Uniti elenca 177 voci sul suo sito Web con il titolo "All I Want for Christmas is You".

Da quando è apparsa nell'album Merry Christmas nel 1994, la canzone ha scalato le classifiche in diversi paesi e nel 2017 avrebbe fatto guadagnare alla Carey più di 60 milioni di dollari di royalty. La canzone è stata trasmessa in streaming oltre un miliardo di volte su Spotify.

L'accusa di plagio (ora ritirata) non è però il primo guio in cui la popstar è stata coinvolta. Solo un anno fa sua sorella Alison, che con Mariah non ha un buon rapporto, avrebbe chiesto 1,25 milioni di dollari alla sorellina famosa dopo che nella sua autobiografia "The Meaning of Mariah Carey" l'avrebbe accusata di abusi nei suoi confronti. Parole pesantissime e a suo dire infondate, che le hanno provocato un grave stress emotivo.

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E non è tutto. Nel 2017 il suo bodyguard, Michael Anello l'ha accusata di molestie e razzismo con una richiesta di risarcimento danni per 700mila dollari. I suoi metodi di selezione del personale, si legge nella dichiarazione depositata dal bodyguard al tribunale di Los Angeles, sarebbero stati dettati da criteri razzisti, discriminanti nei confronti dei bianchi. E la regina del pop sarebbe stata anche colpevole di mancati pagamenti e rescissione irregolare del contratto oltre che di "molestie" di tipo sessuale. 

Solo un anno dopo, nel 2018, un'altra accusa ha colpito la diva del pop. La sua ex manager Stella Bulochnikov l'ha accusata di non averla pagata e di non aver adempiuto regolarmente al contratto di lavoro stipulato. Poi ha rivelato di aver subito molestie in quanto la star era costantemente nuda di fronte a lei.

Icona del Natale con concerti, canzoni e video social da milioni di visualizzazioni Mariah Carey non è mancata neppure quest'anno all'appuntamento e ha ufficialmente inaugurato in ampio anticipo i festeggiamenti con un filmato sui suoi profili social. Nei panni di una strega ha dato il via al Natale  e la clip è subito diventata virale con diciotto milioni di visualizzazioni e oltre 800.000 like su Twitter in poche ore.

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