La cantautrice pubblica il suo nuovo brano che "sembra parlare di Dio ma in effetti parla di noi, di quello che eravamo diventati"
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Si intitola "Povero Dio" il brano che segna il ritorno di Mariella Nava, una delle nostre cantautrici più sensibili e apprezzate. Un pezzo scritto qualche tempo fa ma che trova oggi il suo significato più compiuto. "Aspettava questo tempo per venire alla luce - dichiara lei -.Un tempo di crisi economica e di pandemia mondiale in cui ci siamo sentiti più persi e più soli. Una canzone che sembra parlare di Dio ma in effetti parla di noi e di quello che eravamo diventati".
"Ho pensato a quanto si fosse perso il senso di un’energia interiore - prosegue la cantautrice -, di quanto fosse ormai travisato il concetto stesso di Dio, di quanto ne rimanesse una sola pallida idea e di quanto non assomigliasse a quel Dio che dovremmo trovare dentro e fuori di noi, proprio in giorni come questi, in cui l’esigenza di avere più forza, si presenta prepotente nelle nostre vite, adesso che le nostre vite si sono mostrate più fragili e più povere".
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Per l'artista questa potrebbe essere l'occasione per ritrovare qualcosa che sembrava perduto. "Eravamo di corsa e, nella fretta, si sa, Dio trova poco spazio. Qualunque Dio.Perché ogni Dio vuole la nostra calma, la nostra misura, la nostra consapevolezza, la comprensione, la ragionevolezza, non il nostro stordimento - spiega -, vuole il nostro raccoglimento, il pensiero, vuole il coraggio di sentirci e quella possibilità e quel coraggio si stavano consumando.Forse lo abbiamo un po’ ritrovato, nel dolore di una persona cara che si è spenta lontana senza un saluto, nella paura, nel cambiamento, nel silenzio, nel fermo, nei perché che non trovano risposte, nella natura che ci ha mandato in maniera inequivocabile i suoi messaggi. Forse lo abbiamo cercato proprio adesso che, anche per pregarlo, si doveva stare più distanziati e soli con se stessi".
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