AVEVA 78 ANNI

Addio a Marisa Paredes, musa di Pedro Almodovar

L'attrice spagnola ha interpretato alcuni dei film cult del regista come "Tacchi a spillo", "Tutto su mia madre", "La pelle che abito"

17 Dic 2024 - 09:57
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E' morta a 78 anni Marisa Paredes. Con un messaggio postato su X, l'Accademia spagnola del Cinema ha dato notizia della scomparsa della grande interprete e musa del regista Pedro Almodovar. L'attrice si era recata di notte in ospedale Fondazione Jiménez Díaz di Madrid perché non si sentiva bene, accompagnata dalla sua compagna Chema Prado, ed è morta poche ore dopo. Premio Nazionale della Cinematografia nel 1996, Medaglia d'Oro al Merito delle Belle Arti nel 2007 e Goya d'Onore nel 2018, tra molti altri premi, è stata una dei rappresentanti più illustri della recitazione spagnola nel corso di sessant'anni di carriera.

L'attrice spagnola Marisa Paredes, musa di Pedro Almodovar

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Marisa Paredes cominciò molto presto la sua carriera, debuttando a 14 anni nel film "Esta noche tampoco" diretta da José Osuna, e un annoo dopo esordì in teatro. Ma fu solo 20 anni dopo che arrivò il successo, grazie a "Opera prima" di Fernando Trueba, nel 1980. Negli anni 80 e 90 ha vissuto la sua epoca d'oro nel cinema spagnolo, diventando "una ragazza di Almodovar" e musa del regista della Mancia, interprete di film come "L'indiscreto fascino del peccato", "Il fiore del mio segreto", "Tacchi a spillo", "Tutto su mia madre", "La pelle che abito". In un'intervista tempo fa aveva detto: "La colpa è stata sua se ho fatto l’attrice perché ha sempre detto: 'lei è la mia protagonista preferita per fare la star'". In Italia l'abbiamo vista ne "La vita è bella" di Roberto Benigni, "Latin lover" di Cristina Comencini "L'uomo che ama", di Maria Sole Tognazzi.

Ma è stata anche una presenza imprescindibile in teatro, protagonista in innumerevoli opere trasmesse dal canale televisivo RTVE, così come nella filmografia di molti dei più grandi registi di lingua spagnola, da Agustí Villaronga ("Delirio d'amore", 1986) ad Arturo Ripstein ("Profundo carmesí", 1986), passando per Guillermo del Toro ("La spina del diavolo", 2001)

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