Maroon 5, un ritorno da numeri uno: "Non siamo più dei ragazzini"
© ufficio-stampa
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Il loro nuovo album "V" ha subito conquistato la vetta della Top 200 di Billboard mentre Levine continua a dividersi tra concerti, tv e attività da attore. "L'album regalato degli U2? L'avremmo fatto anche noi, ma non è quello il futuro" dice a Tgcom24 il chitarrista James Valentine
Ritorno con i fiocchi per i Maroon 5: la band di Adam Levine ha pubblicato il 2 settembre il suo quinto album, intitolato "V" (five) ottenendo subito il numero uno nella classifica Billboard degli album più venduti negli Stati Uniti. "E' sempre una bella soddisfazione - dice il chitarrista James Valentine a Tgcom24 -. L'album regalato degli U2? Avessimo potuto farlo noi... ma non credo sia quello il futuro della musica".
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Hanno un frontman che è stato eletto "l'uomo vivente più sexy del mondo" e che ormai ha travalicato i confini del pubblico musicale diventando un volto televisivo sia come coach di "The Voice" che come attore di serie tv ("American Horror Story") e film ("Tutto può cambiare"). Ma al di là di Levine e delle questioni di immagine c'è una band che da anni fa ballare milioni di fan e che, dall'uscita di "Song About Jane" nel 2002, sembra non sbagliare un colpo. Come avvenuto puntualmente con "V", che li ha riportati al numero uno negli Usa, che, a dispetto delle milioni di copie vendute anche con i lavori successivi, non accadeva dai tempi di "Hands All Over", del 2007.
A "V" hanno lavorato molti produttori: volevate avere un album dalle diverse sfumature?
C'era sicuramente questa idea ma da un'altra parte c'era il fatto che avevamo la possibilità di lavorare con questi personaggi fantastici. Questo ci ha dato modo di assemblare un album con un team di grande talento per tirare fuori il meglio da ogni singola canzone.
Sono passati 12 anni dal vostro esordio. Da che punto di vista credi siate cresciuti di più?
Quando abbiamo iniziato eravamo molto giovani, io per esempio sono entrato nel gruppo che avevo 21 anni. Giovani significa anche inesperti quindi sicuramente siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista, a partire da quello compositivo ma anche nelle esibizioni dal vivo. Cerchiamo di evolverci continuamente per fare cose interessanti che spingano poi la gente a tornare a vederci.
Siete andati subito al numero uno in classifica, ma in tempi come questi, in cui si vendono sempre meno dischi, conta ancora un risultato così o sono diventati più importanti altri fattori come la popolarità, la presenza sui media o gli spettacoli dal vivo?
Questa è una questione interessante, anche se noi cerchiamo di non farci influenzare troppo dalle questioni del music business e vorremmo pensare più che altro a fare musica. Certamente è strano vedere come oggi, per arrivare al numero uno, bastino molte meno copie vendute di solo un paio di anni fa. Allo stesso tempo credo ci sia sempre molta più gente che ascolta musica, grazie alle nuove forme di tecnologia. Per noi, alla fine di tutto, quello che conta è avere un album nuovo e poter fare dei concerti. Sono molto più preoccupato per i giovani che iniziano adesso e devono lottare per farsi notare e riuscire a vivere della loro musica.
Gli U2 hanno fatto parlare tutti con il loro album regalato in virtù dell'accordo con Apple. Credi sia qualcosa che si può permettere solo una band come loro o è l'inizio di una nuova era nella musica?
Solo gli U2 potevano fare qualcosa del genere. Credo sia stato fantastico e ne sono anche un po' geloso, sarebbe bellissimo se il nostro album potesse arrivare in un secondo a 500 milioni di persone. Non credo però possa essere l'inizio di una nuova forma di fruizione della musica, penso piuttosto che sempre più persone si rivolgeranno ai servizi di streaming e cose simili, in modo da avere tutta la musica disponbile in qualunque momento. Ma il futuro sta cambiando così rapidamente che non possiamo sapere cosa accadrà anche solo tra qualche mese.
Adam è un frontman eccezionale ma anche pieno di impegni al di fuori della band. E' difficile combinare i suoi impegni personali con quelli della band?
La cosa indiscutibile è che la popolarità di Adam ha una ricaduta positiva anche sulla band e sulla nostra musica. D'altra parte è chiaro che a volte mettere insieme i diversi impegni risulta un po' complicato, però ha anche un lato positivo: noi venivamo da anni di tour praticamente infiniti, tour e dischi uno in fila all'altro. Adesso quando Adam è impegnato con la televisione possiamo finalmente riposarci!