Fotogallery - Le immagini del cult "Mary Poppins"
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Il British Board of Film Classification ha aumentato il rating d'età del film a causa dell'uso di “linguaggio discriminatorio"
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Anche "Mary Poppins" è finito nel mirino del politically correct. La scure della censura britannica si è abbattuta sull'iconico film Disney. A ben 60 anni dalla uscita nei cinema, il British Board of Film Classification (Bbfc) ha stabilito che la pellicola sarà vietata ai minori di 12 anni con la motivazione che "contiene un linguaggio discriminatorio", consigliando quindi di far vedere il film ai bambini solo se accompagnati dagli adulti.
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"Mary Poppins" è stato riclassificato quindi, passando da "U" ("universal", ovvero per tutti) a "PG", "parental guidance" (presenza di un adulto per un minore di 12 anni). Nel film il termine dispregiativo "ottentotti", originariamente usato dagli europei bianchi per i popoli nomadi dell'Africa meridionale, viene utilizzato per riferirsi agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine. "Recentemente, il film ci è stato ripresentato nel febbraio 2024 per un'altra riedizione nelle sale, e lo abbiamo riclassificato 'PG' per il linguaggio discriminatorio", ha dichiarato un portavoce del Bbfc. "Sebbene Mary Poppins abbia un contesto storico, l'uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato e, in definitiva, supera le nostre linee guida per il linguaggio accettabile in 'U'. Abbiamo quindi classificato il film 'PG' per il linguaggio discriminatorio".
Era il 27 agosto 1964 quando nelle sale cinematografiche veniva proiettato per la prima volta "Mary Poppins", film diretto da Robert Stevenson che avrebbe segnato intere generazioni. La pellicola si ispirava al romanzo scritto da Pamela Lyndon Travers e vedeva Julie Andrews nel ruolo di una tata capace di incantare i piccoli Jane e Michael Banks e di cambiare anche la vita dei loro genitori, George e Winifred.
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