Massimo Ghini: "Quando la moglie è in vacanza... perdo la testa per la Santarelli"
© ufficio-stampa
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Al teatro Manzoni di Milano, dal 30 gennaio al 16 febbraio, il classico di George Axelrod. "Mettiamo alla berlina l'ipocrisia di certi intellettuali" dice Ghini a Tgcom24
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Una bionda da capogiro piomba nella vita di un uomo sposato mentre la moglie di questi è via e... nulla sarà più lo stesso. "Quando la moglie è in vacanza", testo di George Axelrod diventato celebre per il film con Marilyn Monroe, approda ora al teatro Manzoni di Milano, dal 30 gennaio al 16 febbraio, con Massimo Ghini ed Elena Santarelli. "È una commedia sofisticata che mette alla berlina l'ipocrisia di certi personaggi apparentemente irreprensibili" spiega Ghini a Tgcom24.
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Un testo nato per fustigare i costumi di una certa middle class americana degli anni 50 e che il regista Alessandro D'Alatri ha deciso di portare in Italia e ai giorni nostri. Il gioco in questo modo viene riattualizzato e rivitalizzato, laddove la satira di costume regge benissimo essendo un argomento universale e fuori dal tempo.
Per godere al meglio lo spettacolo però non si deve affrontarlo convinti di guardare una replica del film. Niente "tagliatelle", niente gonna al vento sospinta dal soffione della metro. Quello era il film di Billy Wilder, erano gli anni 50, erano Tom Ewell e Marilyn Monroe, una coppia il cui contrasto nasceva prima di tutto sul piano fisico. "Io non sono Tom Ewell - spiega Ghini -, non sono buffo. Perché lo spettacolo reggesse ho dovuto cercare una nuova chiave nel mio personaggio. È l'ho trovata nella grande ipocrisia di questo intellettuale che perde la testa per la bionda ma poi torna dalla moglie".
Anche Elena Santarelli, al debutto in teatro, spiega di non aver voluto nemmeno guardare il personaggio di Marilyn, preferendo evitare confronti impossibili e andando per la sua strada. Una prova importante che ha affrontato con la giusta dose di spensieratezza. "Ho studiato tanto e mi sono preparata in maniera scrupolosa - dice -. Credo che la mia miglior qualità sia il sapere ascoltare tutti, in modo da migliorare continuamente strada facendo". Paura da palcoscenico, nessuna. "Forse giusto la prima a Latina - confessa -, perché è la mia città natale e non è mai una situazione facile".
Ghini scommette su di lei. "È una bellissima sorpresa - giura -, certo deve studiare ma se vorrà continuare ha i numeri per farlo. In questa situazione ci serviva abbinare bellezza e talento, credo che con lei ci siamo riusciti benissimo". Elena dal canto suo per il momento si gode complimenti e piccole rivincite ("mi piace quando vengono in camerino a dirmi 'non pensavo, mi hai fatto ricredere'") e non ipoteca il futuro ("il teatro mi piace ma stare tanto tempo lontana da mio figlio è dura"). Ma soprattutto prende le distanze dal suo personaggio. "Mi ci rivedo perché come è una ragazza che arriva dalla provincia a cercar fortuna - spiega - ma lei rispetto a me è sicuramente più ingenua. E più incline ad accettare compromessi per far carriera". Insomma, a dire sì a qualche proposta indecente... "Io, lo dico una volta per tutte, non ne ho mai ricevute - afferma sicura -. Forse perché capivano che non ci sarebbe stata trippa per gatti. Poi se una fa la gallina, di gente pronta ad approfittarne è pieno il mondo...".
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TEATRO MANZONI
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