Il compositore e polistrumentista per le musiche del film di Saverio Costanzo ha lavorato con un'orchestra di 50 elementi
© Chiara Mirelli
C'è un elemento in più di interesse in "Finalmente l'alba", il film di Saverio Costanzo presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia e uscito nelle sale qualche giorno fa. Si tratta della colonna sonora che porta la firma di Massimo Martellotta. Una musica composta sul film che cita i migliori anni 50, tra pianissimi e fortissimi lirici, momenti percussivi e un guizzo melodico tutto personale. Brani che si aggiungono al resto delle musiche di repertorio scelte per la colonna sonora a creare un unicum narrativo di forte impatto emotivo.
© Tgcom24
Il film di Costanzo, che ha come protagonisti Lily James, Willem Defoe e Joe Keery, si ispira in parte al caso Montesi, una vicenda di cronaca che nel 1953 ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso: Wilma Montesi, una ragazza che stava tentando la via del cinema, venne trovata infatti senza vita sulla spiaggia di Ostia dopo aver sostenuto un provino a Cinecittà. Il caso, a tutt'oggi irrisolto, fece scalpore anche perché divenne in parte politico, dal momento che tra i nomi di possibili indagati e colpevoli spuntarono fuori figli di ministri della DC.
Dopo le musiche per "Svegliami a mezzanotte", candidato ai David di Donatello, e la colonna sonora della serie tv "Blanca" firmata con i Calibro 35 di cui è cofondatore, Martellotta è così tornato a scrivere per orchestra sinfonica. Per una storia di questo tipo ha costruito un'architettura musicale volta a immergersi nel tempo in cui è ambientata la storia, sottolineandone i passaggi in maniera espressiva. Per far questo si è messo alla prova con la scrittura per un'orchestra di 50 elementi, esperienza per lui solo in parte inedita, come ha spiegato al sito "Lampoon". "Tempo fa avevo già fatto un disco che si chiama One Man Orchestra, un album completamente orchestrale. E' stato quel progetto a fare da ponte di passaggio, a dare il 'La' alle colonne sonore - ha detto -. Qui il regista voleva una colonna sonora speciale per alcuni momenti della narrazione. E'un film che si snoda nella Cinecittà degli anni 50, citando alcuni stilemi del cinema".
© Chiara Mirelli
Il polistrumentista si è avvalso della collaborazione dell'orchestratore Emanuele Bossi. "Io ho una formazione classica. Ho studiato 12 anni di pianoforte da ragazzino, per poi passare alla chitarra e al resto. Mi sono sempre divertito con le simulazioni al computer, infilando sempre e volentieri degli archi, com’è già successo coi Calibro - ha spiegato sempre a "Lampoon" -. Il mio orecchio mi ha sempre aiutato. Aiuta molto anche la figura dell'orchestratore, che traduce per orchestra ciò che tu hai scritto. Se io scrivo quasi completamente a orecchio, nel modo più realistico possibile, poi l'orchestratore, Emanuele Bossi, scriveva su spartito le parti per i musicisti".
Il Tempo Trascorso
Tema Dei Titoli
Sul Set
Il Gioco Delle Parti
Dubbio Notturno
Come In Un Film
Sesto Senso
Solo Una Volta
Una Vita