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Matteo Markus Bok torna con "Háblale Claro": "E' l'inizio di qualcosa di più grande"

Su Tgcom24 il video del nuovo singolo del giovane cantante milanese, che sta conquistando l'America Latina

di Laura Lesquier
25 Giu 2020 - 21:40

Faccia da bravo ragazzo, sorriso solare e un profilo internazionale. Ad appena 17 anni Matteo Markus Bok ha tutte le carte in regola per sfondare nel pop e in collegamento da Miami ci parla del suo nuovo singolo estivo "Háblale Claro", "E' stato un anno ricco di cambiamenti per me. E' l'inizio di qualcosa di più grande, che guarda anche al pubblico latino americano".

Mamma italiana e papà tedesco, Matteo parla fluentemente quattro lingue e ha già all'attivo un disco, un libro e diverse partecipazioni televisive. A Tgcom24 racconta di come, dopo un anno di stop. a Miami stia iniziando una nuova fase della sua carriera con uno sguardo al pop sudamericano, con "Háblale Claro" che è già stata inserita nelle playlist dedicate alla musica latina.

Il video è stato girato a Miami ai tempi del Covid-19. Com'è stato girarlo a distanza di sicurezza?
"Háblale Claro" è un canzone nata in quarantena ed è stato particolare. Eravamo tutti con guanti e mascherina, ma sono felice del risultato. E' incredibile pensare che abbia preso forma proprio durante questo periodo.

Ti sei trasferito oltreoceano qualche mese fa. Che clima stai respirando a Miami?
E' un sogno solo il fatto di essere  qui a a fare musica. Ho lavorato con produttori da Grammy, con un team pazzesco. Quando vado in studio sono emozionatissimo. Non vedo l'ora di condividere tutto quello che stiamo facendo.

"Háblale Claro" aprirà la strada a un nuovo disco?
Era da un anno che non uscivo con un singolo e in questo periodo ho affrontato cambiamenti importanti a livello lavorativo e privato. E' l'inizio di qualcosa di più grande, che guarda anche al pubblico latino americano. Ho nel cassetto 15 inediti e moltissime idee. Sicuramente nei prossimi mesi i suoni latineggianti saranno presenti nella mia musica.

Matteo Bok sforna una hit fresca e latina per l'estate 2020

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© Ufficio stampa
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Ci sono degli artisti italiani a cui guardi come guida in questo tuo percorso verso il Sudamerica?
Qualche anno fa ho conosciuto a Sanremo Laura Pausini, è incredibile pensare come la musica italiana possa unire. Una fonte d'ispirazione per me è sicuramente Tiziano Ferro o Eros Ramazzotti, che in America Latina riempie gli stadi più di Justin Bieber. Mi piace molto anche Ultimo, un vero cantautore italiano.

Hai un pubblico internazionale. Hai notato delle differenze o dal palco sono tutti uguali?

Differenze ci sono sempre. Come reazioni devo dire che l'Italia e l'America Latina sono simili, c'è un calore diverso rispetto per esempio alla Germania. Ogni posto in cui mi esibisco però ha qualcosa di unico ed è quello che poi mi porto nel cuore.

Che rapporto hai con i tuoi follower e il tuo pubblico?
Il rapporto tra me e la mia fan base è vero, questa è la nostra forza. E' un interazione molto bella e sono molto presente sui social, condividendo le mie giornate e andando live quando posso.

C'è qualcosa che ti manca della vita di un adolescente normale?
Ho saltato molti step di un classico adolescente, dalle uscite con gli amici alle frequentazioni normali con le ragazze. Ma ho intrapreso questa avventura nel mondo della musica consapevole di quello che sarebbe potuto succedere. D'altra parte la musica mi ha dato tanto, la possibilità di condividere con la gente quello che provo e che ho nel cuore.

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