Il 5 maggio il rapper è tornato sulla scena musicale con l'ottavo disco, ricco di collaborazione
di Laura Lesquier© Simone Biavati
Mecna torna con il suo ottavo album "Stupido Amore" (in uscita il 5 maggio), in cui scandaglia luci e ombre di un sentimento totalizzante, che può portare in paradiso come all'inferno. "Volevo dargli questa idea di dualismo verso un sentimento che può avere anche un risvolto inquietante", ha raccontato il rapper a Tgcom24.
Mecna si riprende la scena musicale con "Stupido Amore", in cui ospita tanti amici e colleghi come Guè , Dargen D'amico, Coez, Drast e Bais. Si tratta del suo ottavo disco e arriva a due anni dal precedente "Mentre nessuno guarda". Nel mezzo l'incontro con Coco, con cui ha collaborato per il disco "Bromance", che è stato un momento di svolta sia a livello personale che artistico.
Il titolo è "Stupido amore", perché per te è stupido?
E' un po' un'esclamazione, una cosa bella che ti fa soffrire. Volevo dargli questa idea di dualismo verso un sentimento che proviamo tutti e che, almeno sulla carta, fa stare bene. Nella realtà può avere anche un risvolto inquietante, è qualcosa che ti fa stare male. Un concetto che ho visualizzato anche in copertina, con un letto che mi quasi mi inghiotte. Il letto è il luogo dell'amore per eccellenza, un luogo di relax che però può anche risucchiarti
Sei laureato allo Ied, immagino che la parte grafica sia particolarmente importante per te...
Sì, per l'immagine di copertina ho aiutato e diretto il fotografo Simone Biavati, mentre l'impaginazione e tutto il resto è opera mia. Sui miei progetti tendo a essere abbastanza totalitario, a voler avere il controllo di tutto. Mi piace curare tutti i dettagli grafici anche nei video o negli allestimenti dei tour. Sono un incubo per alcuni che lavorano con me (ride ndr).
"Mille voci" e "Ciò che splende" anticipano il disco, come li hai scelti?
Hanno dentro due mondi che poi si trovano all'interno dell'album, sono degli assaggi. "Mille voci" parla di una relazione, intesa anche come rapporto con se stessi. "Ciò ch splende" è invece un'esplorazione sonora che si ritrova nel disco, perché per la prima volta ho lavorato con la mia band per tutta la stesura del disco.
Guè , Dargen D'amico , Coez, Drast e Bais: qual è la collaborazione che ti ha sorpreso di più?
Devo dire che non ce n'è una in particolare. Quando chiami qualcuno non sai mai fino in fondo quanto funzionerà, è sempre una scoperta. Collaborare porta sempre a uno scambio d'idee che aggiunge qualcosa in più al brano. Sicuramente con Coez c'è stato un bel lavoro in studio
Qualche collega con cui ti piacerebbe duettare in futuro?
Il mio sogno è quello di lavorare con Cesare Cremonini, all'orizzonte invece potrebbe esserci un pezzo con Marracash. Ce lo siamo già detti, vediamo se e quando ci sarà la possibilità
© Simone Biavati
Sono passati due anni e mezzo da "Mentre nessuno guarda", che strada ha preso la tua musica in questo periodo?
In mezzo c'è stato un disco con Coco ("Bromance") con la hit "La più bella" e poi il tour. E' stato un progetto in cui ho scritto di meno, ma c'è stato un grande scambio a livello personale e artistico.
In che senso?
Sono riuscito a fare mie alcune cose che ho visto fare in studio a Coco. C'è stato un scambio di metodo: lui è sempre molto meticoloso, mentre io tendo a scrivere di getto. Questa cosa si è riversata sul disco. A parte alcuni brani che si sono scritti da soli, sugli altri c'è stato un lavoro più ragionato sia a livello d scrittura che di composizione/arrangiamento
Hai appena finito gli showcase, come sono andati?
E' stato un regalo che ho voluto fare ai fan che pre-ordinavano il disco. Ho fatto vari pezzi di repertorio e ha suonato i brani nuovi. E' stata una sorpresa per me, perché era la prima volta che li eseguivo dal vivo, ed è stato bello leggere le reazioni sulle facce dei fan
Che rapporto hai con i fan?
Credo di avere un rapporto abbastanza stretto, tendo ad ascoltarli e cerco di carpire quello che vogliono. Nei live poi si crea un'atmosfera irripetibile, sia con chi mi segue da tempo sia con il nuovo pubblico
Come è cambiato il pubblico nel corso degli anni?
Dopo il disco con Sick Luke nel 2019 c'è stato un riciclo generazionale. In "Neverland" avevamo unito due mondi diversi ed è stato bello incontrare persone che finora non erano riuscite a sentirmi dal vivo. Sono molto contento di come sta andando