Marco Mengoni, le immagini del concerto a Torino
© ufficio-stampa
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Uno show di due ore tra arrangiamenti inediti e scenografie sorprendenti
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Dopo le anteprime europee, Marco Mengoni ha aperto il suo "Atlantico Tour" in Italia con un sold out al Pala Alpitour di Torino. Due ore di spettacolo in continua evoluzione, che da analogico si fa digitale. Una scenografia, volutamente scarna e minimale all’inizio, ha svelato parti inaspettate con elementi scenici rivelati poco alla volta. L'artista ha messo in scena un viaggio inteso come evoluzione, trasformazione, crescita personale e artistica.
L’esperienza per lo spettatore inizia già fuori dal palazzetto: è coinvolto in alcune speciali attività grazie a due particolari sezioni dell’App di Marco Mengoni. Il concerto è diviso in tre parti: nella prima prevale il bianco e nero ad evidenziare anche la linearità del palco. Nella seconda i colori invadono la scena e, in un crescendo, si arriva alla totalità dello show del terzo blocco.
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Il concerto si apre con uno speciale arrangiamento di "Mohammed Alì", una sorta di canto tribale che incita il pubblico. La prima frase proiettata sugli schermi in apertura del concerto è una dichiarazione di intenti: Mengoni ha fatto sue le parole del pugile: "I'll show you how great I am" (vi mostrerò quanto sono grande). Il primo blocco si chiude con un cartone prodotto da Sugo design con la regia di Andrea Gallo e realizzato per "Atlantico Tour" da Cristian Eduardo Carlos Caipa e Diego Molina. Il cartoon, nato da un’idea di Marco Mengoni, segue il monologo "Sei tutto", scritto dallo stesso Mengoni con Alessandra Scotti, già autrice e collaboratrice nel precedente progetto.
Dopo "La ragione del mondo", l’intro di "Buona vita" si contamina con "Chan Chan", il celebre brano di Compay Segundo - Buena Vista Social Club e il pubblico che non può fare a meno di ballare. La seconda parte si avvia alla conclusione con Amalia che trasporta il pubblico sui balconi di un quartiere popolare portoghese/brasiliano tra le luci calde di una jam notturna dove spiccano la voce di Barbara Comi e le percussioni di Leonardo Di Angilla. La conclusione è affidata sempre a un monologo di Mengoni-Scotti, nel quale il cantante invita a riflettere sui titoli forti dei giornali di tutto il mondo che compaiono sugli schermi.
Si riparte con "Guerriero" uno dei brani più evocativi del repertorio di Marco, dedicato agli eroi moderni. Lo show chiude con "Io ti aspetto", successo dell’estate 2017, dove la scenografia raggiunge il suo apice con tutti gli elementi ormai svelati. Per i bis, una versione riarrangiata de "L’Essenziale" riporta il palco al minimalismo iniziale, e Hola, con Marco che torna al piano, in un trionfo di luci e laser chiude lo show che, in poco più di due ore, ha proposto ventisei brani.