Il regista premio Oscar ha presentato "Fahrenheit 11/9" e nell'incontro con il pubblico non ha risparmiato nessuno
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A 14 anni da quando si scagliava contro George W. Bush in "Fahrenheit 9/11", Michael Moore inverte la data e presenta alla Festa del Cinema di Roma "Fahrenheit 11/9". Il nemico dichiarato di questa sua ultima fatica è Donald Trump paragonato alla fine addirittura a Hitler. Ma il regista premio Oscar ce ne ha anche per l'Italia: nell'incontro con il pubblico all'Auditorium ha definito Matteo Salvini sia "razzista" che "bigotto".
Nel suo nuovo film, Michael Moore racconta con il suo linguaggio schietto, incisivo e graffiante, il suo punto di vista sulle dinamiche politiche ed economiche americane. Dopo il "Fahrenheit 9/11" valsogli la Palma d'oro a Cannes, nel nuovo documentario riflette sull'ascesa di Donald Trump, eletto presidente degli Stati Uniti proprio il 9-11 del 2016, un'altra data significativa.
Il suo affresco sull'America non risparmia nessuno: critica e sbeffeggia Trump, raccontandone misoginia e razzismo, le politiche repubblicane, ma allo stesso modo condanna i democratici, colpevoli di aver portato il Paese o contribuito in larga parte, ad arrivare all'attuale situazione politica. Con uno sguardo indagatore e sarcastico, Moore ripercorre le tappe delle elezioni presidenziali, racconta la questione delle acque contaminate a Flint, nel Michigan, le proteste degli studenti contro l'uso delle armi, le conquiste degli insegnanti in rivolta per il salario minimo.
"Riterrò sempre Bush responsabile di crimini di guerra per aver invaso un Paese, l'Iraq, che non aveva fatto assolutamente nulla. Lo continuerò a considerare un criminale. Bush e Trump sono due disastri e hanno entrambi perso le elezioni. Hanno raccolto il minor numero di voti. Se il nostro Paese fosse una democrazia, oggi ci sarebbe la Clinton alla Casa Bianca".
Il regista americano ha poi fatto un parallelismo tra la politica italiana e quella americana: "E' colpa della sinistra se noi abbiamo Trump e voi avete Salvini e Di Maio". E ha aggiunto: "Sono cinque giorni che guardo la vostra tv e non mi piace. Quando i ricchi hanno in mano i media vogliono solo fare programmi che rincretiniscano la gente, si creano grossi problemi. In Usa Trump è bravissimo a cavalcare questo, le persone lo amano per questo. E questo l'ho visto anche in Italia. Credo che le persone sbaglino nel vedere Salvini e Di Maio come persone divertenti, perché non si tratta di intrattenimento, ma di politica". E poi è arrivata la stoccata al Vicepremier e Ministro degli Interni: "Salvini? È un razzista. Lo so che la situazione in Italia è difficile perchè siete un Paese che affaccia sul Mediterraneo. Mi dispiace anche che il mio Paese non possa aiutare e accogliere persone da altri paesi, anche noi abbiamo un razzista come presidente che non capisce che noi siamo quello che siamo anche grazie a tutti quelli che sono venuti nel nostro Paese".
Infine da parte del regista e documentarista americano un appello all'Italia: "Siete stati grandi e dovete ritornare ad esserlo". E poi scimmiottando Salvini, Moore ha concluso: "Io non direi 'prima gli italiani', ma 'prima l'Italia'".
Il film, dopo la premiere italiana alla Festa, sarà nelle sale dal 22 al 24 ottobre.