Michele Bravi: "Dopo X Factor due anni difficili, mi sono reinventato youtuber"
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Il vincitore del talent del 2013 pubblica il nuovo album "I Hate Music" incontra i fan il 3 ottobre alle 14 all'Alcatraz di Milano e a Tgcom24 racconta la sua evoluzione
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Ha detto tanti no Michele Bravi dopo la vittoria a "X Factor" nel 2013. No a Sanremo, no a un vero tour. Si è preso il suo tempo per capire, per metabolizzare e ripartire con la sua testa. Così si è riscoperto Youtuber, lui che frequentava poco il mondo del Web. E dopo un anno e mezzo di silenzio è pronto a tornare in una veste nuova, come racconta a Tgcom24, con l'album "I Hate Music" che esce il 2 ottobre e una tappa live, aperta a tutti, all'Alcatraz di Milano.
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Tra tutti gli appuntamenti c'è molta attesa per l'esclusivo Fan Event che si terrà all'Alcatraz di Milano dalle 14 di sabato 3 ottobre. Michele si esibirà per la prima volta con alcuni dei suoi nuovi brani e festeggerà l'uscita di "I Hate Music" insieme a numerosi ospiti tra cui le webstar Sofia Viscardi, The Show, hmatt e tanti altri.
Michele, è un album di rottura?
C'è un stacco netto con il passato. A livello umano e musicale. Nell'ultimo anno c'è stata una grossa evoluzione. Ho dovuto trovare una consapevolezza diversa dopo tutto quello che mi è successo. Sono stati anni negativi, non ho preso le decisioni classiche che si prendono dopo il talent, ho detto tanti no. Tutti mi dicono che sono stato coraggioso, per me invece era necessario.
Hai avuto delle delusioni?
Non da parte mia, tutte le decisioni le ho prese con consapevolezza. Gli altri forse si aspettavano che io avessi una esplosione molto più forte, ma penso che il talent sia un grossa vetrina, ma la gavetta deve iniziare da lì. E non il contrario. Non credo che dopo X Factor si diventi una pop star. Ad esempio non ho voluto una fare un tour vero e proprio, sono andato in giro per locali. Non ero pronto. Ho preso delle decisioni che trovo più coerenti con la mia persona.
Ti sei pentito di non aver partecipato a Sanremo?
Ma no, perché è una vetrina importante ed era giusto aspettare. Mi sarei presentato all'Italia come un ragazzo ingenuo ed inesperto.
Hai cambiato anche staff?
Per necessità. Avevo bisogno di qualcuno che si concentrasse di più su di me. Ora lavoro con tanti giovani e decidiamo le cose insieme. L'elemento più importante è ascoltare il pubblico. Perché anche la scelta di aprire un canale su Youtube era per mettere all'interno dello staff anche una testa, che fosse la voce della gente.
Nel nuovo album canti solo in inglese...
Sì, e sono tutti brani scritti da me. Non volevo fare i testi in inglese e poi riportarli in italiano. Mi piaceva dirle in inglese, con quella metrica e quegli accenti, c'è stato un discorso di impeto...
C'è anche una ambizione internazionale?
Mi piacerebbe, perché negarlo? Come mi piacerebbe cantare a San Siro (ride, ndr).
Ci sono anche tante web star, come è nato il progetto?
Dalla spontaneità, sono sempre stato molto lontano dai social e dal web, il Michele dell'anno scorso non si sarebbe mai immaginato certe cose. In Rete c'è tanta cattiveria ma c'è anche tanta positività. Ho scoperto che con un semplice clic potevo comunicare e raccontare quello che mi stava succedendo. Le web star sono tutte le persone che ho incontrato in questo percorso sul Web. Che mi hanno dato la possibilità di imparare. Ho passato con loro le notti in lacrime e a ridere. Ci tenevo che fossero presenti in questo progetto con il nuovo Michele Bravi. Pieno di grinta e che è riuscito a trasformare l'odio in energia...