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Il feretro è arrivato tra gli applausi della gente, in coda sin dalle prime ore del mattino per rendere omaggio all'étoile morta giovedì
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Si è aperta a Milano la camera ardente di Carla Fracci, l'étoile scomparsa giovedì a 84 anni. Il feretro è arrivato al teatro alla Scala di Milano, dove nel foyer è stata allestita la camera ardente. Ad accoglierlo il sovrintendente Dominique Meyer e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Oltre un centinaio di persone hanno applaudito più volte e in modo prolungato all'arrivo del carro funebre.
Venerdì mattina alle 11 le persone erano già in coda per l'ultimo saluto, in attesa dietro le transenne allestite fuori dal teatro. Un lungo applauso ha accolto il feretro anche dentro il foyer, da parte del corpo di ballo del teatro, degli alunni dell'Accademia, del personale della Fondazione, presenti il direttore del corpo di ballo, Manuel Legris, il direttore musicale Riccardo Chailly.
La bara, ricoperta di rose bianche, è entrata nel foyer accompagnata dalla musica di un quartetto. Sulla sinistra del feretro, allestito dentro il foyer della Scala, sono state disposte alcune sedie per la famiglia di Carla Fracci: oltre al marito e al figlio, è presente la sorella e i nipoti. Il quartetto ha suonato per la grande étoile i brani "Crisantemi" di Puccini e poi un adagio di Mozart, Adagio dal quartetto con clarinetto. Dopo la musica tutti in sala hanno osservato un minuto di silenzio. Alle 12 la camera ardente ha poi aperto anche al pubblico in coda sin dalle prime ore del mattino. Le istituzioni, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il governatore lombardo, Attilio Fontana, hanno salutato la famiglia e porto le condoglianze , così anche Roberto Bolle, presente nel foyer.
Il sindaco Sala: "Tutti l'hanno ammirata e amata" "Milano perde una parte della sua storia recente. Lei ha amato Milano, profondamente, e credo che raramente si sia visto un ricambio cosi' sincero da parte della città". Cosi' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato di Carla Fracci, a margine dell'arrivo del feretro. "Io ho avuto la fortuna di conoscerla parecchi anni fa e, sentendo gli umori della città, si tratta di uno dei rari casi in cui tutti sono a favore, in cui tutti l'hanno ammirata e amata - ha aggiunto -. È anche una bella storia, nascere in una famiglia normale, con una volontà di costruire qualcosa di importante per te e perché ti sta intorno". "Possiamo anche definirla una sorta di Cenerentola, ma questa è anche un po' Milano, l'idea di dare opportunità a chi lo vuole, l'idea dell'accoglienza per tutti. - ha aggiunto ancora Sala - È chiaro che c'è il dolore, ma c'è anche la consapevolezza di quanto amore è circolato fra lei e la città e questo devo dire che rinfranca". Alla domanda dei cronisti se il Comune le dedicherà una via o una piazza Sala ha risposto che "dobbiamo mantenere la regola dei dieci anni. Però ci ragioneremo, vedremo cosa fare. Il modo per riconoscere il talento e l'amore che lei ha dato a Milano ci spinge a trovare delle soluzioni".